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FOCUS PALERMO

Palermo: diga francese, equilibratore e coppia dei sogni per sperare nel lieto fine

Mediagol ⚽️
Un assetto tattico che conferisce equilibrio nelle due fasi di gioco ed il rilancio di giocatori chiave nello scacchiere di Dionisi: il Palermo può puntare al quinto posto e recitare ancora un ruolo da protagonista in ottica playoff...

di Leandro Ficarra

SCATTO PLAYOFF - Voce grossa e spallata dirimente al Catanzaro nell'incrocio playoff del Ceravolo. Vittoria meritata e pesantissima del Palermo di Dionisi. Scatto al sesto posto, quinta piazza nel mirino. Distante appena due lunghezze, complice lo stop della Juve Stabia a Bolzano. Quattro gare al termine della regular season. Rosa attesi da un tris di match possibili al Barbera: Sudtirol, Frosinone e Carrarese, inframezzato dal face to face del Manuzzi al cospetto del Cesena. Il blitz esterno in Calabria schiude la concreta prospettiva di conquistare una posizione di pregio in griglia playoff. Scenario difficilmente ipotizzabile un paio di mesi addietro. C'è ancora margine per cercare di salvare, almeno parzialmente, una stagione a dir poco tormentata. Costellata da topiche gestionali, programmatiche e strategiche a tutti i livelli. Incongruenze, omissioni, scelte manageriali e tecniche poco illuminate. Zavorra di paternità trasversale. Fatale nel primo semestre di campionato, prima della virata di gennaio. Superfluo ed infruttuoso, ad oggi, rimuginare. Restare impelagati nella sterile palude dei rimpianti. È tempo di coesione, lucidità, coraggio. Tesorizzare le energie, produrre il massimo sforzo. Giocarsi al meglio le proprie chances allo sprint. Spingendo forte sul rettilineo che porta al traguardo. Senza guardarsi indietro. Concetto perfettamente trasposto dai giocatori rosanero sul manto erboso del Ceravolo. Prestazione autorevole, solida e pragmatica il giusto.

MODULO E MOSSE CHIAVE - Tenuta mentale, personalità ed una spolverata di buona sorte. La zuccata masochista di Bonini all'equilibrio del match. Eclissigiallorossa proprio all'alba della sfida. Il controllo goffo di Pontisso, porta spalancata a tre metri dalla gloria nel cuore della ripresa. Checkpoint focali della contesa, tra le cui tortuose pieghe il Palermo ha edificato una gara di grande sostanza e rimarchevole spessore assoluto. L'undici sceso in campo al Ceravolo è quello che assicura equilibrio, alchimie e compattezza ideali nello svolgimento delle due fasi. Formazione che ha garantito prestazione e risultato pieno, al netto di limiti strutturali e fisiologici blackout in corso d'opera, nelle precedenti affermazioni contro Salernitana e Sassuolo.  Baniya, Magnani e Ceccaroniscudieri di Audero e pilastri del pacchetto arretrato, Pierozzi e Lund cursori a tutta fascia sulle rispettive corsie. Blin-Segre-Gomes, cerniera nevralgica tutta muscoli, sagacia e dinamismo in mediana. Brunori in versione jolly sublime tra le linee, volano ed ispirato rifinitore delle trame offensive, al servizio compiaciuto del totemPohjanpalo.

Dispositivo leggibile e declinabile in plurime modalità: dal 3-5-1-1 al 3-4-2-1, finanche in 4-4-1-1 in alcuni frangenti di gioco. Assetto che, concettualmente, non sfrutta appieno il potenziale tecnico di una rosa costruita male in estate. Ma, plus fondamentale, ne maschera efficacemente lacune e difetti di fabbrica. L'attitudine alla schermatura del binomio Blin-Gomes, con annessa pressione sulla sfera e riconquista della stessa, è il vero ago della bilancia. Diga francese al quadrato. Protegge una retroguardia in cui Magnani ha elevato notevolmente l'asticella della qualità, filtra e sporca le giocate avversarie, esalta i crismi di densità e compattezza. Il ritrovato Segre è il guastatore ideale. Mezzala di corsa ed inserimento, preziosa dote di equilibrio al reparto. Spina caustica per le difese avversarie con i suoi proverbiali blitz offensivi a farispenti.Gomes ha esplosività e cambio di passo che accendono sovente la transizione in ripartenza, ribaltando ritmo ed inerzia dell'azione.

Blinrandella, chiude le direttrici di passaggio, fa il vigile in costruzione. Chiude e cuce. Senza acuti geniali né grande verticalità, ma con ordine e pulizia. Pierozzi e Lund ci mettono gamba ed abnegazione, a dispetto di una tecnica individuale non propriamente eccelsa. Mirabili per dedizione, chilometri percorsi e disciplina tattica sui rispettivi versanti. il recupero di Di Mariano può costituire un'opzione importante e versatile nel ruolo.

Al deficit di fosforo e qualità in sede di impostazione, figlio della rinuncia iniziale a Verre e Ranocchia, Dionisi sopperisce con classe cristallina ed intelligenza calcistica di un gigantescoBrunori. Performance monstre del capitano anche al Ceravolo. Piglio gladiatorio, leadership tecnica e carismatica ormai acclarata in seno al gruppo squadra. Nuovo ruolo di elastico tra le linee. Metamorfosi tattica sposata dal nove per amor di causa, con estrema disinvoltura ed altrettanto profitto. Qualità balistiche di prim'ordine, estro, visione e ricercatezza di pensiero. Volteggia nell'ultimo terzo del rettangolo verde in modalità random, legando sapientemente la proposta offensiva, sfornando assist deliziosi e cambi di fronte per i tagli degli esterni. Alternando sponde generose e saggi alleggerimenti ad improvvisi e mirati attacchi alla profondità. Pohjanpalo catalizza spazi in the box ed attenzioni dei centrali avversari, l'italobrasiliano ne trae beneficio, muovendosi in perfetta sinergia con l'incedere del bomber finlandese. Ex Venezia poco servito ma sempre sul pezzo in Calabria. Implacabile e risoluto davanti a Pigliacelli nell'unica palla giocabile, tocco morbido e gol d'ordinanza cancellato da un infinitesimale off-side vidimato dal Var. Decisamente straripante Brunori: cross che propizia la gaffe di Bonini, sinistro bruciante che esalta le doti di Pigliacelli, assist perfetto per il raddoppio di Segre. Ripartenza lucida e letale: il nove addomestica con eleganza il lancio di Baniya, va in percussione ed alza la testa, dosando e sincronizzando magistralmente i giri della sfera con le frequenze della corsa del compagno.

BLITZ AL CERAVOLO - Approccio e gestione del match in casa Palermo lodevoli. Primo tempo intenso, lucido e propositivo. I rosa hanno fatto la gara, mostrandosi corti, tonici e reattivi. Lineari e fluidi nella gestione della sfera, bravi a sfruttare incertezze, sbavature e spazi concessi di un Catanzaro poco brillante, talvolta approssimativo e sfilacciato nella prima frazione. Rosa all'intervallo sopra di due reti, dopo aver rischiato pochissimo dalle parti di Audero. Puntuale, dopo una colossale chance per il tris con salvataggio di Scognamillo su Ceccaroni, è giunto il gol dei giallorossi in avvio di ripresa. Biasci risveglia alerts e spettri del recente passato. Compagine di Caserta che riprende campo, vigore e pallino del gioco, Palermo che prova a serrare i ranghi e restare lucido.

Nel complesso, la squadra di Dionisi riesce a reggere. Spirito, sofferenza, abnegazione corale per arginare il ritorno dei calabresi. Audero si oppone ad un'incornata poderosa di Pontisso. Poi la sorte diviene nuovamente amica: flipper fortuito Magnani-Gomesnel cuore dell'area,Pontisso potrebbe siglare il pari da due passi ma incespica, steccando il controllo e mandando incredibilmente la sfera sul fondo. Vasic rileva Pierozzi senza lasciare traccia. Quindi, allo scoccare del novantesimo, il tris di cambi di Dionisi, stavolta, dà i suoi frutti. Verre, Ranocchia e Le Douaron per Segre, Brunori e Pohjanpalo. Verre illumina il Ceravolo con una giocata d'alta scuola. Sontuoso dribbling cerebrale, su imbucata di Ceccaroni, a squarciare la difesa di Caserta, perfetto scarico a rimorchio per la stoccata mancina di Le Douaron. Suggello deluxe ad un successo dall'inestimabile peso specifico nell'economia di questo rush finale. Gestione delle energie, coinvolgimento ed integrazione oculata delle prime alternative in corso d'opera. Fattore focale da gestire al meglio. Potenziale valore aggiunto per la bandaDionisi in vista del poker di match in programma a stretto giro di posta. Ripetersi subito al Barbera contro il Sudtirol, mantenere alto il livello di concentrazione, autostima ed entusiasmo. Lucidità, coesione, ferocia agonistica e coraggio. Unica ricetta possibile per provare a cambiare il finale della storia.