Dario Mirri torna a parlare dell'iniziativa di crowfunding mai avviata.
serie b
Palermo, Dario Mirri: “La società sapeva del crowdfunding, ecco cosa ci eravamo detti”. E su Salvo Ficarra…
L'imprenditore Dario Mirri chiarisce alcuni aspetti legati all'iniziativa di crowfunding mai avviata, che avrebbe dovuto dare un contributo per risollevare le sorti del Palermo
Il presidente rosanero Rino Foschi, infatti, alcuni giorni fa ha detto no al progetto di raccolta fondi annunciato nei giorni scorsi dal proprietario della Damir, che avrebbe voluto risollevare le sorti del club di Viale del Fante anche grazie all'aiuto dei tifosi.
L'imprenditore palermitano, intervenuto quest'oggi ai microfoni di 'Zona Vostra', in onda su TRM, ha chiarito alcuni aspetti della questione:
"Io ci tengo a precisare che avevo informato il Palermo dell'iniziativa di crowdfunding, c'è stato uno scambio di mail risalente al 20 febbraio a tal proposito. La meraviglia che ho avuto nel leggere il comunicato di Foschi è dovuto a questo. Ci sono i documenti, ma non credo sia opportuno mostrarli. Se il Palermo ce lo consente metteremo a disposizione di tutti i documenti. Il Palermo lo sapeva, discutevamo di cosa si poteva regalare in cambio ai tifosi. Ad esempio, si parlava di intestare i sediolini dello Stadio ma sarebbe servita l'autorizzazione del Comune. Oppure, chiedevamo la possibilità di utilizzare i loro diritti inutilizzati, quindi le fotografie. Avremmo voluto mandare i giocatori alle feste dei bambini. Avevamo pensato insieme ad altri tifosi a quello che ci sarebbe piaciuto avere all'interno di pacchetti che offrivamo gratuitamente a tifosi o aziende, che potevano sfruttarli a livello pubblicitario dopo avere sostenuto il Palermo. Il crowdfunding non è una raccolta come quella delle chiese, ma uno strumento moderno che funziona quando qualcuno non riesce a realizzare un sogno. Il sogno è la salvezza del Palermo, speriamo che il problema si risolverà come Foschi ha assicurato. Per queste ragioni abbiamo sospeso l'iniziativa, ma ribadisco che la società ne era a conoscenza. Ho parlato con Salvo Ficarra per chiedergli il sostegno all'iniziativa, mi ha detto sì a patto che venissero consegnati i documenti, quindi oggi sarebbe il presidente del Comitato di Garanzia dei tifosi, ma questo ovviamente non è. Quando l'ho sentito gli ho detto 'Salvo, sono la tua rovina. Ho distrutto quello su cui giochi sempre, ovvero il fatto che i palermitani non fanno niente'. Io, infatti, impersonifico il palermitano che ha voglia di fare qualcosa, per sé e per la propria città. Un "Palermo Legale"? Sì, è proprio questo il mio sogno. Un Palermo trasparente e visibile a tutti".
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