Di Anthony Massaro
IL BILANCIO
Palermo, da Bisoli ad Aglietti: Corini e il bilancio con gli allenatori subentrati
É passato agli archivi il girone d'andata del campionato di Serie B e il Palermo di Corini si trova al tredicesimo posto in classifica, rimanendo tra le poche squadre a non aver subito un ribaltone in panchina in corso d'opera al netto dei quattordici cambi avvenuti nel corso del corrente torneo cadetto. Una vera e propria rivoluzione di allenatori che è partita con il prematuro addio estivo di Silvio Baldini dalla panchina siciliana fino agli ultimi esoneri di Fabio Liverani e Josep Clotet, rispettivamente da Cagliari e Brescia. Una trasmutazione tattica e psicologica avvenuta in numerose società e che ha prodotto, talvolta, gli effetti sperati.
Il primo confronto avvenuto tra la compagine rosanero ed una formazione reduce dal cambio di guida tecnica è stato quello con il SudTirol di Pierpaolo Bisoli allo stadio "Renzo Barbera", terminato zero a uno in favore della formazione altoatesina. In quella circostanza il Palermo tra le proprie mura amiche incappò in una prestazione tangibilmente al di sotto della sufficienza. La seconda partita su cui fare luce è quella contro il Pisa del subentrato Luca D'Angelo al termine della breve ma deludente parentesi targata Rolando Maran. La formazione toscana e quella di Eugenio Corini diedero vita ad un match privo di esclusioni di colpi, culminato in un pirotecnico tre a tre.
Il Palermo ha, poi, aperto novembre con un successo di misura sul Parma che portò maggiori aspettative circa la successiva trasferta di Cosenza, trasformatasi in un grande rimpianto al netto del doloroso tre a due subito in terra calabrese. Una gara giocata contro i Lupi della Sila del neo tecnico William Viali, culminata in una sconfitta rocambolesca, certamente evitabile, figlia di una prestazione nelle intenzioni propositiva e generosa, ma costellata da macroscopici errori in fase difensiva.
Corini e la sua banda, nell'ultimo mese dell'anno, hanno dovuto competere con numerose formazioni rivisitate nella guida tecnica. Partendo da Fabio Cannavaro a Benevento, passando per Como e Spal fino all'ultima giornata giocata al Mario Rigamonti di Brescia. Andando con ordine, il confronto del Vigorito rappresenta l'unico risultato terminato positivamente in favore del mister di Bagnolo Mella nel bilancio con i tecnici arrivati a stagione iniziata. La firma prestigiosa di Brunori in terra sannita capitalizzò una prestazione accorta, pragmatica ed operaia che portò in casa rosanero tre punti dal peso specifico inestimabile. Successivamente il turno infrasettimanale disputatosi al Renzo Barbera contro il Como del subentrato Moreno Longo, terminato con uno scialbo zero a zero. Poi la rinascita tattica nel confronto del Paolo Mazza di Ferrara contro la Spal di Daniele De Rossi. Un pareggio per uno a uno che i siciliani conseguirono offrendo buoni segnali di crescita in termini di intensità e solidità. Attenzione, carattere, un embrione di maggiore coralità ed incisività nello sviluppo della fase offensiva.
Infine, il ritorno in terra lombarda per Corini contro la sua ex squadra con cui ottenne anche una promozione in Serie A. Le "Rondinelle" fresche di cambio in panchina sono riuscite a strappare un pareggio al Palermo. Sul fronte rosanero, il punto rimediato contro gli uomini di Alfredo Aglietti è da accogliere con moderata soddisfazione al netto delle assenze di rilievo presenti nell'organico del club del capoluogo siciliano.
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