Il braccio di ferro tra Foschi e la nuova proprietà del Palermo è destinato a proseguire
serie b
Palermo, continua il braccio di ferro con Foschi: arriva la lettera di contestazione per il ds
Sembra impossibile trovare un accordo per la rescissione del contratto del ds: la proprietà punta al licenziamento per giusta causa, la questione potrebbe finire in Tribunale
Si apre con queste parole l'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, che riporta come colui che appare (per il momento) effettivamente all'interno dell'organigramma del nuovo Palermo Calcio targato Arkus Network come direttore sportivo del club rosanero, appunto Rino Foschi, avrebbe ricevuto una comunicazione formale proprio da parte della società siciliana:
"Non si tratterebbe però di esonero, bensì di una lettera di contestazione, primo passo per avviare una procedura di licenziamento disciplinare. Niente linea morbida, dunque, come prevedibile. E il dirigente romagnolo, che già in passato ha dato dimostrazione di non farne una questione di soldi (nel 2016 si dimise lasciando sul tavolo un contratto firmato sedici giorni prima), stavolta è pronto a battagliare. È tornato a casa da più di una settimana e da allora la delega sportiva è stata assunta «ad interim» da Lucchesi, senza però che siano arrivate comunicazioni ufficiali sulla posizione di Foschi all'interno della dirigenza. Esonerato? No. Licenziato? Nemmeno. Una carica «sospesa» in attesa di sviluppi che a questo punto dovrebbero arrivare nel giro di qualche giorno. La contestazione che sarebbe giunta a Foschi è infatti il primo passo da intraprendere per arrivare ad un licenziamento per giusta causa o, nel caso in questione, per un licenziamento disciplinare".
Tale procedura sopracitata, stando alle norme previste dalla legge, vorrebbe infatti che la società in questione formalizzi un richiamo - o, come in questo caso, una contestazione - per concedere al proprio dipendente la chance di presentare le proprie ragioni relativamente ad una condotta giudicata non conforme ai comportamenti richiesti dallo stesso datore di lavoro. Soltanto in seguito si potrà procedere ad un eventuale provvedimento disciplinare, che potrebbe anche portare ad un licenziamento per giusta causa, a sua volta impugnabile dinanzi al giudice del lavoro:
"Una questione destinata dunque a proseguire in tribunale, a meno di accordi tra le parti che in questo momento appaiono improbabili. Che la convivenza tra Foschi e una nuova dirigenza non potesse essere semplice, d'altronde, è parso evidente sin da subito, al di là delle parole spese nei primi giorni da tutte le parti coinvolte. Il piano di spending review portato avanti da Sporting Network, poi, ha fatto il resto. La società vuole provare a limare le spese sostenute dal Palermo nel corso di questi anni e l'accordo che lega Foschi al club fino al 2020 ha un suo peso, ancor di più se si considera che a libro paga c'è un altro direttore sportivo, Aladino Valoti. Col ds rimasto in carica giusto quattro mesi nel 2018 non c'è ancora stato un incontro, ma Lucchesi intende parlargli per trovare un'intesa e cercare di alleggerire i costi salariali, eliminando il suo stipendio dal bilancio del Palermo".
Sempre secondo quanto riferito stamani dal noto quotidiano regionale, inoltre, visti e considerati gli ostacoli per proseguire nel lavoro con Rino Foschi, la società siciliana valuterebbe ora le possibili alternative all'esonero, con la prospettiva di una risoluzione del contratto del dirigente romagnolo. A quasi cinque mesi di distanza dalla "rimozione" deliberata dal consiglio di amministrazione per mancanza di "vincoli fiduciari", ovvero quando il Palermo Calcio era ancora in mano alla proprietà inglese di Sport Capital Group e l'allora amministratore delegato Emanuele Facile venne incaricato "di attivare le opportune ricerche di personale qualificato" per sostituire il ds, ora l'esperto dirigente ex Cesena parrebbe rischiare di nuovo di essere licenziato:
"L'ultima volta si trovò costretto a non fare mercato, a cercare in prima persona nuovi investitori per evitare penalizzazioni in classifica e ne uscì addirittura da presidente, carica assunta dopo la cessione delle quote da parte degli inglesi. Stavolta la situazione è diversa, anche se il Palermo sembra ormai destinato ad andare avanti senza rimpiazzarlo in organigramma. Non finché non si sarà trovata una soluzione per chiudere il rapporto tra le parti, per evitare di mettere un terzo direttore sportivo a libro paga fino al 2020".
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