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DOPPIO EX

Palermo-Cittadella, Glerean: “Corini stia attento. City Group? Neanche Zamparini…”

playoff serie c
Le parole del doppio ex di turno in vista della sfida di domenica

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"City Group? Se le possibilità economiche non mancano, c’è da aspettare un attimo per programmare la A. Neanche Zamparini riuscì a farcela al primo tentativo. Il gruppo è completamente nuovo, bisogna avere pazienza". Lo ha detto Ezio Glerean, intervistato ai microfoni de "La Repubblica", edizione Palermo. Doppio ex di turno, il tecnico ex Palermo si è espresso in vista della sfida contro il Cittadella, in programma domenica pomeriggio allo Stadio "Renzo Barbera".

"Corini lo conosco bene da calciatore e l’ho apprezzato. Da allenatore l’ho sempre visto come un uomo educato e di riferimento per il gruppo. Di Gorini invece so tutto: è al Cittadella da oltre 15 stagioni prima come giocatore e poi nello staff tecnico. I risultati adesso non sono dei migliori ma la società è con lui, con un modello da studiare soprattutto per come affronta le situazioni negative. E sono sicuro che si riprenderà. Corini sa che deve stare attento", le sue parole.

Prima del suo approdo in Sicilia, quella sfida tra lo stesso Glerean e Zdeněk Zeman (Cittadella-Salernitana, otto gol e un rigore sbagliato). "Quella è stata una delle partite più belle. Zeman è persona splendida e mi dispiace che sia fuori dal campo o da una cattedra. Una bestemmia. Per me dovrebbe stare a Coverciano a insegnare perché un’idea difensiva ce l’hanno tutti, ma il difficile è attaccare", ha proseguito l'allenatore fautore del 3-3-4 che ha portato i veneti dalla C2 alla B.

In quel di Palermo, invece, è stato subito esonerato da Maurizio Zamparini. "Un giorno, incontrai Arrigoni (il suo sostituto, ndr) in un bar e mi disse che Zamparini lo aveva cacciato cinque volte, ma lui rimase per Foschi che, per me, invece, non si mosse neppure mezzo secondo. Era l’occasione di un salto in alto tra i professionisti. Invece le mie aspirazioni si sono spente, ma non rinnego le scelte. Sia in A che in Eccellenza, gli spogliatoi e lo spirito sono uguali e tuttora mi sento un ragazzino", ha concluso Glerean.

 

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