Edinson Cavani, ex attaccante rosanero, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di "Espn". Il classe '87 ha discusso di tanti temi, ma si è soffermato molto sulla sua parentesi a Palermo.
L'intervista
Palermo, Cavani: “Per me si parlava di Juve. Il mio primo gol in rosanero…”
L'ARRIVO
—L'uruguaiano ha parlato del suo arrivo in europa e delle altre squadre interessate a lui: "Il mio obiettivo era sempre stato quello di arrivare in europa. Quando ho giocato il Sudamericano Under 20 si parlava di Juventus e altre grandi squadre. Ma io volevo solo una squadra europea, qualsiasi essa fosse e da lì in poi vedere cosa potessi combinare, cosi arrivò il Palermo".
IL PRIMO GOL
—L'APPROCCIO CON IL CALCIO ITALIANO - L'ex Napoli ha raccontato un aneddoto rispetto al suo impatto con il calcio italiano: "Ci sono tanti aneddoti in rosanero come ad esempio il mio primo gol, dopo che l'allenatore (Guidolin, ndr) aveva dichiarato di essere contento del mio arrivo ma che tuttavia ero un ragazzo che doveva migliorare. Per me era tutto chiaro, però mi sentivo di essere in grado di poter entrare in campo contro una squadra di Serie A. Aver giocato in prima divisione uruguaiana - ha aggiunto - mi aveva già dato parecchia confidenza".
LA PRIMA RETE ROSANERO - L'attaccante ha continuato parlando del suo primo gol con il Palermo: "Mi avevano comprato perchè Amauri si era infortunato, ma avevano acquistato anche un polacco (Matusiak, ndr), quando giocammo contro la Fiorentina si era ammalato, aveva la febbre. Così venni chiamato per la partita, l'allenatore scelse la formazione e mi mise in panchina. Circa al minuto 40' del primo tempo uno dei nostri si infortunia e poi Mutu ci fa il gol, noi eravamo posizionati male. Si accese un grande litigio: furono espulsi un giocatore, l'allenatore... Nel secondo tempo mi stavo scaldando e mi chiamò il secondo allenatore, Renzo Gobbo, senza nemmeno consultarsi con Guidolin, così entro. Poco dopo il mio ingresso tiro da fuori area e la metto all'angolino. L'ho sempre cercato, quando si avvera qualcosa - ha concluso l'ex Manchester United - non è mai per casualità".
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