"Non pensavo che alla fine potesse giocarsi la finale, sono sincero, nella promozione diretta non ci ho mai creduto". Lo ha detto Davide Bombardini, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Diversi sono stati i temi trattati dall'ex esterno offensivo del Palermo, che in Sicilia ha trascorso tre anni significativi ed intensi, con la promozione in B da protagonista nel 2001 e una stagione successiva di notevole caratura in serie cadetta: dal cammino della squadra di Silvio Baldini ai playoff di Serie C, alla finale contro il Padova. Ma non solo...
LE DICHIARAZIONI
Palermo, Bombardini: “Finale una sorpresa, brividi al Barbera. Oddo e Baldini…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex attaccante esterno del Palermo in vista della finale playoff contro il Padova
"Gli scontri diretti la maggior parte non li ha persi, ma non li ha nemmeno vinti, tranne un paio alla fine, era -4 dal Bari e non ha approfittato della sfida in casa con i pugliesi. Pensavo che arrivasse ai playoff, però centrare la finale è stata un’impresa. È cambiato qualcosa negli ultimi due mesi e Baldini, che all’inizio ha avuto delle difficoltà, ha saputo indirizzare questo cambio. Cosa ha influito? L’entusiasmo della gente fa da traino per i giocatori, anche fuori casa sai che dietro c’è una città che ti segue e hai la riprova quando sei al Barbera. Senza dubbio questa esplosione di entusiasmo è stato un fatto in più, ha esaltato la squadra", le sue parole.
FATTORE BARBERA -"Mentalmente un giocatore avverte questa spinta e la voglia di tornare nel grande calcio. Quando giocavo lì, sapevo che nel momento del bisogno c’era uno stadio strapieno. Il Barbera pieno è qualcosa di indescrivibile. Mi venivano i brividi già al riscaldamento, senti la gente in campo, ti viene voglia di lottare fino alla morte. Perché dici sono tutti qua per noi e non vedi l’ora di regalare loro una gioia. È anche vero che gli avversari possono giovarsi di tutto questo, perché a ogni giocatore piace giocare in una cornice del genere, però se lo fai per i tuoi tifosi è diverso".
IL PADOVA -"Meglio Padova o Catanzaro? Si equivalgono. Conosco bene Oddo, è un bravo allenatore e le squadre con lui rendono, anche se ultimamente ha avuto qualche delusione con qualche esonero. Temo lui in questa sfida. Ai playoff ci sa fare, ne ha vinto uno con il Pescara contro il Trapani centrando la B, è anche in quello che ha perso in finale con il Bologna qualche anno prima sempre sulla panchina del Pescara avrebbe meritato. È veramente difficile fare un pronostico, ormai il calcio non propone favoriti, basta guardare quanto è successo tra Salernitana e Cagliari nella lotta per non retrocedere. In Lega Pro è ancora più dura rispetto a quando giocavo io. Però è come se ci fosse qualcosa nell’aria".
SU BALDINI -"Questa cosa che il Palermo ha vinto sempre fuori casa e non ha perso mai in casa. Sembra che ci sia tranquillità e molta consapevolezza. Leggevo poi un’intervista di Baldini in cui si basava su altri concetti rispetto al risultato, che è stata sempre un po’ la sua caratteristica. Parlava di percorso, di destino perché sapeva che sarebbe tornato a Palermo. Tempo fa ci siamo sentiti e mi ha detto: 'Alla fine ti devo ringraziare, senza quell’esonero oggi non sarei di nuovo qua'. E si è messo a ridere... Questo tipo di approccio si è rivelato il valore aggiunto? Sicuramente, non l’ho mai avuto come allenatore ma da quello che ho percepito, oltre a essere un tecnico preparato, si fa ben volere dalla squadra e penso che si sarebbe meritato un carriera diversa".
DA VALENTE A BRUNORI -"Se c’è un Bombardini in questo Palermo? Penso possa essere Valente: io facevo più dribbling, lui è molto più esplosivo. Ma penso che la differenza la stia facendo davvero Brunori, 28 gol sono un patrimonio inestimabile. Quale elemento potrà incidere a favore del Palermo? La tranquillità, perché se sono arrivati in finale vuol dire che se lo sono meritati, che hanno le capacità e le qualità per centrare la promozione. Come ho detto c’è consapevolezza e poi bisogna sfruttare tutti quei fattori che possono andare a favore: il ritorno in casa e il pubblico in 35mila del Barbera. E io il 12 giugno sarò lì a tifare per loro", ha concluso Bombardini.
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