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Palermo-Avellino 1-1: Lancini illude i rosa, Tito firma il pari irpino dal dischetto

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PRIMO TEMPO - Centrare il terzo successo consecutivo, conquistare il secondo posto, restare in scia della capolista Bari.

Il Palermo prova ad imprimere un'accelerazione significativa al suo campionato superando di slancio un ostacolo a dir poco complesso: al "Renzo Barbera" arriva l'Avellino di Pietro Braglia. Squadra quadrata, esperta e dalla buona cifra tecnica quella irpina: un organico costruito per tentare il salto di categoria ma protagonista di un avvio di stagione al di sotto delle aspettative.

Filippi, complici assenze e condizione non al top di alcuni elementi in seno al pacchetto arretrato, prova a consolidare la svolta tattica intravista nelle scorse settimane. Palermo ancora disposto con il 4-3-1-2, il reintegro di Crivello nella lista dei convocati costituisce in tal senso un'opzione duttile e dall'acclarata esperienza per il tecnico rosanero.

Pelagotti tra i pali, Doda e Giron esterni bassi, Buttaro e Lancini tandem di centrali difensivi.  De Rose playmaker e schermo a protezione della retroguardia, Luperini e  Dall'Oglio intermedi in zona nevralgica. Silipo padrone della trequarti a supporto del binomio offensivo composto da Brunori e Fella.

La partita è fi dalle prime battute godibile ed intensa: il Palermo piace per  aggressività ed indole propositiva, l'Avellino è guardingo, molto coeso in fase di non possesso ma pronto a distendersi con buona linearità. Vis agonistica alta e ritmo apprezzabile nel primo scorcio di gara. Quasi allo scoccare del quarto d'ora di gioco, Giron guadagna un corner al culmine di un caparbio pressing alto sull'avversario. Dall'Oglio pennella per l'incornata perentoria di Lancini che regala il vantaggio ai padroni di casa. Palermo elettrico e galvanizzato che si propone con grande pericolosità dalle parti di Forte: Silipo salta secco il diretto marcatore ed imbuca in verticale per Fella, il mancino del numero 23 sfiora il palo. Uno slalom di Di Gaudio semina il panico nella retroguardia di casa, ma il destro dell'ex Spezia è debole e centrale. Di ben altro tenore la conclusione scagliata dal numero 14 irpino al minuto ventotto: bravo Pelagotti a distendersi in tuffo e respingere di pugno.

Il Palermo resta corto ed alto, rosa compatti e densi, bravi a  recuperare la sfera sulla trequarti offensiva e disorientare gli irpini con dinamismo e qualità del comparto avanzato. Brunori, Fella e Silipo sono complementari ed intercambiabili in termini di raggio d'azione, i tre tolgono riferimenti agli avversari ed il modulo del Palermo, originariamente un rombo, si declina talvolta in un 4-3-2-1, altre in un 4-3-3.

Silipo chiama Forte ad una parata non banale su una punizione velenosa dai ventidue metri. Biancoverdi che hanno l'occasionissima per il pari poco dopo: l'incornata di Di Gaudio si stampa sul palo interno prima di tornare tra le braccia di Pelagotti.

Il primo tempo si chiude con il Palermo in vantaggio di misura sull'Avellino.

 

SECONDO TEMPO -  Doppio cambio in casa Avellino in avvio di ripresa:  Gagliano e De Francesco lasciano il campo, subentrano Plescia e Matera. Filippi lancia Valente nel ruolo di mezzala e richiama in panchina De Rose: Dall'Oglio scala schermo davanti la difesa.

Plescia  ha subito la chance per il pari: difesa rosa bucata in verticale e attaccante irpino che si invola verso Pelagotti ma mastica la conclusione. L'espulsione di Doda, secondo giallo per fallo su Kanoute, sconvolge gli equilibri tattici in casa rosanero Filippi deve ridisegnare la squadra in inferiorità numerica: Fella e Silipo lasciano il campo ad Odjer e Peretti ed il Palermo si dispone con un 4-3-2 al fine di coprire al meglio il campo. Pelagotti si supera sulla punizione ben calibrata da Matera e blinda il vantaggio.

I padroni di casa soffrano ma restano compatti, intensi e pronti a ripartire. Valente sfonda in percussione su Silvestri e Rizzo  lo stende beccandosi il cartellino rosso. Parità numerica ristabilita con oltre venticinque minuti da giocare. Filippi rileva un esausto Brunori con Soleri.

Braglia getta nella mischia D'Angelo e Mignanelli, Filippi opta per Crivello al posto di Dall'Oglio. Episodio chiave pochi minuti dopo: Peretti sbuccia il rinvio e la sfera resta lì, Plescia anticipa il difensore rosa e va a terra, l'arbitro ravvisa un presunto contatto e decreta il calcio di rigore. Tito trasforma e firma il pari degli ospiti. 

Luperini viene anticipato di un soffio su cross di Crivello, Pelagotti sventa di pugno una situazione molto complicata nell'area piccola rosanero. Finale vibrante e spigoloso, ma privo di reali occasioni da rete da una parte e dall'altra. La sfida tra Palermo ed Avellino termina in parità.

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