A cura di Nicolò Cilluffo
Il focus
Palermo, Accardi ai box e Buttaro in pole: Baldini dà fiducia all’ex Roma ai playoff
Con Accardi ancora alle prese con un fastidioso infortunio al ginocchio, Baldini punta su Buttaro per i playoff di Serie C
Il Palermo di Silvio Baldini si appresta a vivere in un Renzo Barbera tutto esaurito il ritorno dei quarti di finale dei playoff di Serie C contro la Virtus Entella. Il risultato dell'andata ha premiato i rosanero che si sono imposti al Comunale di Chiavari per uno a due grazie ai gol di Luperini e Brunori.
Uno dei protagonisti del mini torneo post regular season è stato, fin qui, Alessio Buttaro. Baldini ha chiamato in causa il difensore scuola Roma per sostituire Andrea Accardi, alle prese con un fastidio al ginocchio che perdura dalla trasferta di Trieste. Un acciacco fisico che sta tenendo ai box il calciatore palermitano nel momento topico della stagione.
Nella prima parte di annata, Buttaro è stata la rivelazione del Palermo allora targato Filippi. Difensore roccioso, esplosivo, feroce in marcatura e con uno spiccato senso dell'anticipo. Peculiarità idonee ad interpretare con padronanza il ruolo di braccetto di destra nella difesa a tre coniata spesso dall'ex vice di Boscaglia. Nel terzetto difensivo, il classe 2002 ha messo in luce le sue potenzialità conquistando un posto da titolare messo, poi, in discussione dall'arrivo di Baldini con relativo cambio di assetto tattico. Nel girone d'andata, Buttaro ha giocato ben tredici partite dal primo minuto su diciannove complessive. Un exploit tecnico-tattico per un giocatore che ha dimostrato di avere in seno al proprio bagaglio un grande spirito di adattamento. Difensore vecchio stampo adattabile all'occorrenza anche da esterno basso, con ampi margini di miglioramento vista la giovane età.
La trafila nel settore giovanile della Roma, le trentadue presenze nella Primavera giallorossa e l'approdo in Sicilia per compiere il salto direzione calcio dei grandi. Abnegazione, predisposizione al sacrificio e caparbietà. Prerogative imprescindibili per spalancare le porte di un futuro più rosa che nero per il classe 2002 che lavora assiduamente per crescere dal punto di vista tecnico, tattico e umano.
Nel 4-2-3-1 di Silvio BaldiniButtaro ha giocato titolare in campionato in sole quattro occasioni, venendo impiegato sempre da terzino destro del quartetto di difesa. Ai playoff, l'ex talento giallorosso è subentrato ad Accardi negli ultimi 5' minuti della gara d'andata contro la Triestina. Poi le due partite disputate da titolare al ritorno contro la squadra di Bucchi e a Chiavari contro la Virtus Entella.
Lo scorso 12 maggio in un Renzo Barbera sold out i rosanero hanno accusato il colpo d'occhio, disputando una partita non particolarmente brillante dal punto di vista prettamente mentale oltre che tecnico. Passare da una media di 6000 spettatori circa a numeri da capogiro non è un aspetto da sottovalutare sotto il profilo della gestione psicologica ed emotiva e specialmente nella testa di giovani calciatori come Buttaro era lecito aspettarsi un parziale sbandamento. Un precedente che in ottica futura potrà servire, di certo, da esperienza di cui fare tesoro in vista dei quarti di finale contro la Virtus Entella. Proprio in quel Chiavari, il giocatore originario della capitale italiana è cresciuto esponenzialmente col passare dei minuti. Un paio di gite fuori porta interessanti sulla corsia di competenza, condite da traversoni insidiosi messi al centro dell'area avversaria. Diagonali difensive degne di nota ed un intervento, in particolare, che ha salvato il risultato al minuto 76'. Qualche errore in fase di impostazione e una grinta straripante che gli è costata un cartellino giallo e l'ingresso nell'elenco dei diffidati.
Calibrare al meglio la propria irruenza, vestendo i panni sporchi del gladiatore e all'occorrenza quelli più calcisticamente sobri di chi ha imparato a gestire indole impetuosa e foga, caratteristiche proprie alla tipologia di calciatore ed al ruolo ricoperto. Dopo una leggera flessione, la parabola di Buttaro in rosanero pare essere tornata ascendente. Applicazione, umiltà e voglia di superare i propri limiti costituiscono basi fondamentali per ritagliarsi una dimensione calcistica gratificante in prospettiva futura.
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