"Quando penso a Palermo, penso all’eleganza di una città bellissima, ai posti meravigliosi che ho visto e fatto conoscere alla mia famiglia. E penso a Franco Sensi, un signore d’altri tempi". Lo ha detto Bortolo Mutti. Intervistato ai microfoni de "La Repubblica-Palermo", il tecnico originario di Trescore Balneario, doppio ex di turno, si è espresso in vista della sfida tra Acr Messina e Palermo, in programma sabato 4 settembre sul neutro di Vibo Valentia.
serie c
Mutti: “Fa male vedere Messina-Palermo in C. In rosa mi impressionò un giocatore”
Le dichiarazioni rilasciate da Bortolo Mutti in vista della sfida Acr Messina-Palermo, in programma sabato alle ore 17.30
"A Sullo auguro il meglio. Ha la fortuna di trovarsi a casa, in un ambiente che saprà sostenerlo e supportarlo. Che messaggio voglio mandare ai tifosi di Messina e Palermo? Affettuosamente mi chiamano tutti l’allenatore terrone. In Sicilia mi sono sempre sentito a casa e ringrazio tutte le persone che ho incontrato lungo il mio cammino. Vedere due città a cui sono legato affrontarsi in serie C fa male, ma spero che questo derby possa dare uno slancio a entrambe le squadre per tornare ai fasti d’un tempo", sono state le sua parole.
PALERMO - "Da tecnico sono sbarcato in Sicilia per la prima volta nel 2001? Mi chiamò Giorgio Perinetti e disputammo da neo-promossi un buon campionato di B. Arrivammo decimi e in tanti fecero bene, da Bombardini a La Grotteria, passando per Sicignano, Mascara, Guidoni, Cappioli, Chionna e Marco Aurelio. Nel 2012 ho ritrovato la solita calda e bellissima tifoseria. Una squadra che disputava le coppe europee e in cui sbocciavano grandi campioni. Miccoli e Budan fecero benissimo. Ricordo un giovanissimo Vazquez, Ilicic era alle prime armi e un Hernandez in grande crescita. Ma quello che mi impressionò per le sue qualità tecniche fu sicuramente Zahavi", ha ricordato Mutti.
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