Una conferenza stampa nella pancia dello stadio "Renzo Barbera" per illustrare la sua posizione in merito alla spinosa querelle con il socio di minoranza, Tony Di Piazza.
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Mirri: “Il Palermo non è un gioco. Di Piazza in contatto con Tacopina da mesi, io non credo di volerlo conoscere”
La conferenza stampa del presidente del Palermo all'indomani dell'assemblea dei soci del club rosanero
Il presidente del Palermo, Dario Mirri, racconta agli operatori dell'informazione presenti la sua verità, il giorno dopo lo svolgimento di un'assemblea dei soci molto movimentata che ha messo ulteriormente in evidenza le divergenze di vedute tra l'azionista di maggioranza di Hera Hora e l'ex vicepresidente del club rosanero. Le parti cercheranno di concertare una convivenza imprenditoriale quanto più serena possibile, al fine di tutelare l'investimento compiuto e creare le premesse ideali affinché la squadra possa trovare stabilità ed equilibrio, centrando la seconda promozione consecutiva. In futuro, il binomio sembra comunque destinato a scindersi.
Nella giornata odierna il numero uno del club rosanero, accompagnato dal sindaco Leoluca Orlando e dall'amministratore delegato Rinaldo Sagramola, è intervenuto in conferenza stampa analizzando così la questione legata alla posizione di Di Piazza in seno alla società di viale del Fante:
"Dobbiamo tornare grandi e quindi bisogna guardare a chi è davanti a noi senza voltarsi indietro. Ho avvertito progressivamente che l'intendimento iniziale di Di Piazza, giorno per giorno, sembrava cambiare, acquisire una quota del 40% sia in USA che in Italia ritengo abbia un valore chiaro e preciso. Altrimenti perché io ho preso il 60%? Con la distanza era tutto un po' più complicato soprattutto per lui, ci sono delle differenze culturali ed imprenditoriali assolute, però non è detto che qui si facciano le cose non bene. Qui c'è un modo di lavorare probabilmente non condiviso autenticamente e profondamente da Tony Di Piazza. Io sto due passi indietro, il profilo della società è quello del presidente che rappresenta l'azionista di maggioranza. Il Palermo, ripeto, non è un gioco; il calcio è una cosa serie perché è anche una passione profonda e vera per la gente".
Sulla questione legata ad un possibile ingresso in società di Joe Tacopina: "Non conosco e non credo di volerlo conoscere, ho letto quanto da lui dichiarato ed ha confermato di avere avuto dei contatti fitti con Tony Di Piazza. Io continuerò a parlare con tanta gente in ottica Palermo, se arriverà qualcuno migliore di me per intraprendenza, risorse e passione mi farò da parte. Fino ad allora dovrò verificare ogni possibilità. A gennaio mi convocò uno studio di Roma (Tonucci) affermando che l'avvocato Tacopina era interessato a rilevare le quote del Palermo. Non appena appresi la cosa, non voglio dire che mi sono alzato subito, ma dopo circa cinque minuti, ringraziando l'avvocato e riferendo il mio mancato interesse di fronte a quella prospettiva. Quello che è successo con Tacopina al comando sia a Bologna che a Venezia non mi ha per nulla convinto, poi da tifoso non dimentico che quando era presidente dei lagunari sperava di buttarci giù per risalire. Mi sono documentato e non mi sembra che quello che ha fatto a Roma o a Bologna sia stato positivo, non vorrei che accadesse la stessa cosa avvenuta al Palermo anche a Venezia. Mi auguro di no per i tifosi lagunari. Ho mandato un messaggio a Tony Di Piazza spiegandogli la situazione e lì ho subito uno shock perché l'ex vice-presidente mi confermò di essere in contatto con Tacopina. A febbraio poi Di Piazza mi disse di voler invitare Tacopina a vedere una partita al Barbera e io risposi di no perché la società non lo riteneva opportuno. Lui ricopriva comunque il ruolo di vicepresidente e non era il caso che a nome del club compisse questo gesto visto che non eravamo interessati ad un suo eventuale ingresso in società. Fermo restando che l'avvocato Tacopina, acquistando il biglietto, è libero di assistere alle partite del Palermo al "Barbera" come a quelle di qualsiasi altro club. Quindi contattai nuovamente l'avvocato dello studio Tonucci, al quale ho ribadito il mio disinteresse al cospetto della proposta del suo cliente, informandolo che Tacopina era comunque già in contatto con il mio socio, Tony Di Piazza. Lui mi rispose che ne era a conoscenza, dicendomi che i due si parlavano già da mesi. Il trasferimento delle quote di Di Piazza ad una sua società,la Italplaza? Possibile presenza di altri soci al suo interno? Una verifica non è stata fatta, ma noi ci fidiamo della parola di Tony Di Piazza. E comunque sia chiaro: Tacopina non è l’uomo nero. Semplicemente ritengo che il suo contributo nelle sue precedenti esperienze calcistiche non sia stato rilevante”.
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