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Mantovani-Mediagol: “Tutto su Corazza e un aneddoto su Boscaglia. Palermo, ecco l’identikit del difensore perfetto”

SIENA, ITALY - FEBRUARY 26:  Andrea Mantovani of US Citta di Palermo in action during the Serie A match between AC Siena and US Citta di Palermo at Artemio Franchi - Mps Arena Stadium on February 26, 2012 in Siena, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L'intervista esclusiva all'ex difensore del Palermo

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I consigli di Andrea Mantovani.

La promozione dalla Serie D alla Serie C si è subito tradotta in "rivoluzione" per il nuovo Palermo targato Hera Hora, la cui rosa dovrà essere ricostruita e rinforzata in vista della prossima stagione. Ragion per cui, Rinaldo Sagramola e Renzo Castagnini, a cui è stato affidato l’arduo compito di trovare innesti che possano far fare il salto di qualità alla squadra, sono alla continua ricerca di profili che possano assicurare solidità, esperienza e dedizione alla causa: tre elementi necessari per scendere in campo con la giusta motivazione e riportare il club rosanero nel campionato che più gli si addice.

Blindati Nicola Valente e Andrea Saraniti, il primo prelevato dal Lecce e il secondo svincolato dalla Carrarese, i vertici manageriali della società sembrano intenzionato a puntare su un altro centravanti di qualità: si tratta di Simone Corazza, che la scorsa stagione ha vestito la maglia della Reggina realizzando 14 gol in 25 presenze. Suo compagno di squadra ai tempi del Novara è stato Andrea Mantovani, ex difensore rosanero, il quale ha racconto così l'attaccante classe '91 nel corso di una lunga intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Mediagol.it: "Parliamo di un giocatore che si è imposto bene nel campionato di Serie C, l'anno scorso ha vinto con la Reggina, lo conosco personalmente: è un lavoratore e sicuramente è uno di quei giocatori che servono per fare una stagione importante, dove serve sacrificio, impegno, unione di impegni, tutte cose che fanno la differenza. Purtroppo non sei in Serie A che c'è il Pastore della situazione o l'Ilicic o il Miccoli, che ti possono fare vincere la partita con una giocata: serve una grande forza di squadra, un grande gruppo. Penso che Boscaglia sappia amalgamare bene la squadra, insieme a tutto il suo staff - composto da gente preparata".

Mantovani, attualmente è svincolato dopo l'esperienza con il Vicenza, potrebbe essere un giocatore molto importante per il Palermo in vista della prossima stagione: un grande ritorno dopo ben sette anni dall'ultima presenza con la maglia rosanero. Tuttavia, il calciatore torinese non sembra intenzionato a prendere in considerazione tale idea: "Giocare il prossimo anno a Palermo? Questo ultimo anno sono stato fermo, quello prima sono stato a Vicenza sposando un progetto molto ambizioso. Ho dato una mano, specialmente con i giovani, ed è stato comunque un avvicinamento a fine carriera. Quest'anno non volevo più spostarmi da Verona per esigenze familiari, quindi ho rifiutato certe offerte anche di società ambiziose. Con il Coronavirus non c'è stata neanche la possibilità di ripartire, però in questi mesi ho iniziato un percorso di collaborazioni - sempre nel calcio - con alcuni dirigenti e con una società di Serie A. C'è tanta carne al fuoco e anche se mi sarebbe piaciuto continuare a giocare, questa nuova avventura mi ha stimolato moltissimo. Chissà che non ci si ritrovi in altre vesti a collaborare".

Da difensore esperto, brillante e frizzante, Mantovani, ha delineato l'identikit del difensore perfetto per affrontare la Serie C: "Peculiarità di un difensore per affrontare girone C? Sicuramente l'esigenza principale del Palermo è quella di assicurarsi dei centrali di difesa che abbiano grande personalità e grande forza fisica, perché la categoria lo esige. Soprattutto per il gioco di Boscaglia servono giocatori che sappiano impostare l'azione, che sappiano prendersi la responsabilità di certe azioni. Servono giocatori che siano molti funzionali sia al progetto, ma anche ambiziosi".

Un curioso aneddoto su Roberto Boscaglia: "Non ci siamo andati a genio subito all'inizio, ora ci scherziamo su. Siamo arrivati ad un momento della stagione, dove era quasi un dentro o fuori per lui e giocavamo in casa dell'Hellas che era primo in classifica, mi mise in campo guardandoci negli occhi e mi disse 'Voglio che mi marchi Pazzini, altrimenti qui finisce male'. Insomma alla fine è finita 0-4 per il Novara e da lì iniziammo una bellissima rincorsa alle prime posizioni e migliorò anche il nostro rapporto".