La parola a Filippo "Pippo" Maniero.
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Maniero: “Il Palermo può andare in A, spero torni dove merita. Sono più affezionato al Venezia perché…”
L'intervista al doppio ex della sfida tra Venezia e Palermo in programma domani sera, Filippo Maniero, che discute dello scontro ripercorrendo le esperienze vissute con le due casacche
Il doppio ex della sfida tra Venezia e Palermo in programma domani sera allo Stadio "Pier Luigi Penzo", è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport proprio in vista di tale scontro valevole per il torneo di Serie B. L'ex attaccante dei rosaneroe dei lagunari, oggi allenatore, seguirà la partita in TV, a casa, da solo: "È così che guardo le partite che mi interessano" - afferma ai taccuini del noto quotidiano sportivo nazionale.
Nel corso del proprio intervento, l'ex centravanti ha discusso di diversi temi riguardanti non soltanto la partita sopracitata ma anche relativi a diversi ricordi che lo legano con affetto ad entrambe le piazze in questione: "In Sicilia sono stato bene, spero che il Palermo risolva tutti i suoi problemi e torni dove merita di stare. La squadra di Stellone ha tutto per vincere la volata promozione". Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate da Pippo Maniero alla rosea.
Venezia-Palermo. Che valore sentimentale ha questa partita?
"Sono affezionato ad entrambe le piazze. A Venezia un po' di più, perché ho trascorso ben 4 stagioni in Laguna, 3 delle quali in A. È stato il mio miglior periodo: stavo bene, ho segnato tanto. Poi Zamparini ha preso il Palermo e l'ho seguito in Sicilia".
Già, il famoso «travaso» del 2002. Ricordi?
"Qualcosa di unico. Ricordo che eravamo in ritiro col Venezia a Pergine Valsugana: con un pulmino in un paio d'ore abbiamo raggiunto Longarone, dove si trovava il Palermo, e l'indomani facevamo parte di un'altra squadra".
L'avventura in rosanero però per lei è durata solo un anno.
"Sì, a Palermo sono stato la prima stagione di Zamparini. Anche se non siamo riusciti ad ottenere la promozione, ho un ricordo positivo, soprattutto per il calore della gente. Realizzai 13 gol, alla fine perdemmo a Lecce, all'ultima giornata, e in A andarono i pugliesi. Quello è stato il rammarico maggiore. In qualche modo, quella squadra ha preparato il terreno per chi è venuto dopo".
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