"Ad Ascoli ho fatto due parentesi brevissime. La prima caratterizzata da qualche bella intuizione, tra cui Pasquale Foggia e Fabio Quagliarella, oltre a Paci e Domizzi. Il legame che ho con Palermo non devo spiegarlo. Ascoli è una squadra che seguo con grande affetto. E' una città vicino Pescara, quindi anche facile da raggiungere per me. Ho lasciato qualcosa anche nella recente esperienza con Baschirotto prima e Collocolo poi. Che rammarico lasciare a metà un lavoro che ha portato alcuni frutti". Così Fabio Lupo, intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it. Fine talent scout e manager qualificato in numerosi club del panorama calcistico nazionale, Sampdoria, Torino e Venezia tra gli altri, il dirigente originario di Pescara si è espresso in vista della sfida tra Ascoli e Palermo, in programma sabato pomeriggio allo Stadio "Del Duca".
L'INTERVISTA
Lupo-Mediagol: “Io, Nestorovski e quel retroscena. Saric? Ecco il problema”
Sono cinque gli ex che il Palermo ritroverà da avversari: “Giuseppe Bellusci porta affidabilità al reparto difensivo, molto presente anche fuori dal campo come attaccamento al club. Con Struna e Cionek formava un trio che garantiva solidità alla retroguardia. E’ ascolano di adozione. Eddy Gnahoré fu una scoperta. Puntammo molto sulle sue qualità tecniche che si dimostrarono ampiamente rendendolo oggetto di interesse. Con Ilija Nestorovski ho costruito un rapporto forte, leale, da uomini. Ci siamo sempre parlati con grande franchezza, anche quando le cose non erano piacevoli. In campo dava tutto da capitano vero. Cito sempre l’esempio di Carpi, tanto per far capire il nostro rapporto. Nel corso di un match a Udine lui arrivò fino alla tribuna solo per venirmi a salutare. Ho stima per Ilija non solo per quanto riguarda l'aspetto tecnico, ma anche quello umano".
Infine, Lupo ha parlato della breve (e sfortunata) esperienza di Dario Saric alla corte di Eugenio Corini, con il centrocampista che nel corso della sessione estiva di calciomercato ha lasciato Palermo, direzione Turchia, all'Antalyaspor: “Mi ha stupito. Dario è un ragazzo di grande personalità e di professionalità. Per quello che so io, lui era venuto a Palermo con grande entusiasmo e convinzione. Probabilmente le prime prestazioni non positive hanno fatto emergere un po’ di insicurezza. Il suo rendimento sul campo non ha reso le aspettative della piazza. Questo capita ai calciatori di alto livello anche con grande personalità. Comunque va in un club di livello europeo in Turchia, perché le qualità del giocatore rimangono fuori discussione".
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