Di Alessandro Amato
serie b
I leoni e le pecorelle. Squadra presuntuosa con le piccole, le vittorie vanno conquistate in campo e non sulla carta
Contro il Padova ultimo in classifica il Palermo riesce a conquistare solo un pari. E la A si complica...
Stellone ha le sue colpe, certo. Ieri sera, per esempio, non ha capito cosa stava accadendo in campo, non ha avuto la lucidità per interpretare e risolvere i problemi tattici che stavano impantanando i rosa contro il Padova. Io, per esempio, non avrei atteso l’ultimo quarto d’ora per buttare nella mischia Puscas.
Stellone ha le sue colpe, ma quelle più grandi sono dei giocatori. Molli, abulici, quasi svogliati. La storia si è ripetuta, ancora una volta. Se di fronte hanno un avversario della parte bassa della classifica, i rosa giocano con supponenza, senza rabbia, convinti di aver già in tasca la vittoria. Dimenticando, però, che i successi vanno conquistati in campo e che i pronostici della vigilia sono semplici indicazioni e non sentenze.
Se il Palermo è un leone contro Lecce, Brescia, Verona e Benevento, diventa pecorella contro Crotone, Cosenza e Padova. Corre poco e male. E’ prevedibile. Tutto ciò non è accettabile. Non è giustificabile. Perché la presunzione è un brutto difetto. E ti mette, quando meno te l’aspetti, con il sedere a terra. Nulla è perduto, siamo ancora in corsa e c’è da mantenere la calma. Ma questa cosa che continuiamo a sbagliare le partite più facili non va.
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