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L'INTERVISTA

Imborgia-Mediagol: “Palermo, tempesta perfetta. Baldini diverso, entra nell’anima…”

Palermo
I segreti di Baldini e le sue sedute di allenamento intense ed emozionanti. Ninni Imborgia ripercorre il trionfo del Palermo nei playoff di Lega Pro nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it

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Profilo qualificato e poliedrico che ha disegnato una parabola professionale eterogenea e di prestigio nell'universo calcio. Già agente di Gabriel Batistuta e Beppe Signori, Ninni Imborgia - palermitano classe 1958 - ha brillantemente interpretato più ruoli e ricoperto varie cariche nel corso della sua carriera.

Ex calciatore, procuratore stimato ed affermato su scala internazionale, dirigente di livello e fine talent scout, consulente di mercato fidato e competente nel gotha della nostra Serie ANinni Imborgia ha dedicato una vita al calcio, osservandolo e facendolo da varie angolazioni in tutte le sue sfaccettature.

Legato da un rapporto di stima e amicizia a Silvio Baldini e Renzo Castagnini, l'agente di Lorenzo Lucca ha seguito da vicino e con grande compartecipazione emotiva la travolgente cavalcata del Palermo nei playoff di Lega Pro come si evince dall'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Impresa calcistica del Palermo firmata Silvio Baldini? Nelle ultime ore sono stato proprio con gli artefici della promozione tecnico, calciatori e management,. e l'ho definita la tempesta perfetta, perché nel nostro mondo io non ho ricordi di qualcosa di cosi perfetto, con tutte le congiunzioni astrali.

E' stato un incastro fantastico. Io ho seguito tutte le partite del Palermo fuori casa ai playoff e poi le ultime due in casa contro il Salò e quella contro il Padova. In una parola: perfezione. Tutto si è dipanato nella maniera migliore. Baldini è diventato l'allenatore migliore per il Palermo e per il ds Castagnini. Quest'ultimo è diventato  il miglior direttore sportivo possibile per Baldini. I giocatori erano quelli giusti per il calcio di Silvio pur non essendo lui in origine quello che avrebbe dovuto allenarli all'inizio dell'anno. Baldini ha bisogno di una determinata tipologia di giocatore che non deve necessariamente essere straordinario sotto il profilo tecnico ma deve essere un bravo ragazzo. Baldini con i bravi ragazzi diventa determinante. Con Silvio e la sua famiglia siamo amici, ci frequentiamo da più di vent'anni. I bravi ragazzi del Palermo, dopo aver trovato un bravo allenatore, sono diventati dei giocatori importanti. Vedere Marconi e Lancini è stato uno spettacolo ai playoff. La crescita esponenziale di Buttaro, Luperini, Damiani. Le prestazioni di spessore dei due esterni. Tante volte si crea la tempesta perfetta, senza necessariamente un progetto perfetto alla base. Succede, a me è capitato nel corso della mia carriera dirigenziale. A volte invece pensi di aver fatto la squadra ideale e poi ti salvi all'ultima giornata. Il calcio è questo, tutto però accade se alla base ci sono le positività. Nelle positività ci devono essere dei giocatori forti, un gruppo di dirigenti capaci e un allenatore che deve essere credibile oltre che bravo. Silvio Baldini è un allenatore straordinariamente credibile. Lo standard di rendimento superlativo questa squadra l'ha raggiunto nella capacità di corsa, soprattutto nella qualità della corsa. Silvio è un tecnico evoluto calcisticamente e avendo competenze specifiche ed un'esperienza di livello quasi trentennale ha coniugato l'aspetto tattico, tecnico e quello fisico in un solo programma di lavoro. Baldini ha messo insieme in modo sinergico le tre componenti nell'allenamento settimanale, lo dico perché ho avuto il piacere di vederlo e seguirlo con grande partecipazione. A lui ho detto che i suoi allenamenti mi hanno emozionato. Per un appassionato di calcio come me che ha giocato a calcio, far faticare i calciatori e farli divertire nello stesso tempo è l'obiettivo più difficile da raggiungere. Baldini è riuscito nello stesso tempo a mandare le pulsazioni dei giocatori a 180, ad allenarli sulla soglia massima con la palla, impartendo simultaneamente nozioni di tattica . E' questa la differenza, lui ha fatto un minestrone saporito e salutare, nel minestrone ci sono tutte le componenti che ti servono per vincere le partite. Il finale è che nella partita contro il Padova al Barbera non c'è stato mai un momento dove lo spettatore ha avuto la sensazione di sofferenza. Non gli ha mangiato solo gli attributi alla squadra avversaria, ma pure i pantaloncini, le magliette e tutto quello che c'era da divorare. Questa è la grande conquista di Silvio Baldini. Lui riesce ad entrarti dentro l'anima, prima ho visto il saluto tra Baldini e Luperini ed è davvero un qualcosa di profondo e diverso. Quello che si dicevano e scambiavano abbracciandosi è diverso dalla norma. Questo vuol dire che Baldini ha dato delle cose a Luperini e Gregorio gliele ha tornate indietro. In quell'abbraccio c'era molto più del calcio ed è in quest'altro che Baldini si è superato"