Una mirabile impresa calcistica frutto di competenza, passione, dedizione e straordinaria forza di volontà. Silvio Baldini è stato ispiratore, artefice e condottiero nella parabola ascendente che ha condotto il Palermo fino al traguardo dei playoff di Serie C con tanto di pass per il prossimo campionato cadetto. Un risultato di prestigio, fondamentale per il presente ed il futuro del club di viale del Fante, reso possibile grazie anche a professionalità, lungimiranza e spessore dell'opera professionale del direttore sportivo, Renzo Castagnini. Un contributo determinante, al pari di quello garantito da ogni componente dello staff tecnico e dirigenziale, come sottolinea l'agente Fifa e consulente di mercato, Ninni Imborgia, nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it
L'INTERVISTA
Imborgia: “Castagnini uomo e ds top, linfa vitale per Baldini. Futuro? Silvio sa…”
"La qualità e l'importanza dell'operato di Castagnini? Ho troppa stima per Renzo per non parlare di lui bene, indipendentemente dal risultato sportivo del Palermo. Quando io parlo di tempesta perfetta mi riferisco anche al lavoro dei dirigenti. Con Renzo ci conosciamo da troppi anni, siamo legati da una stima sincera e reciproca che dura da molto tempo. Renzo ha costruito una squadra con un budget inferiore all'anno scorso e ha tenuto insieme dodici giocatori a scadenza di contratto. Di solito con dodici giocatori in scadenza di contratto spesso si fanno i playout. Castagnini ha dedicato tutto il tempo della sua esistenza al Palermo ed a Baldini, ma lo stesso aveva fatto con gli allenatori precedenti. Esiste solo un modo di fare calcio ed è quello di mettere tutto quello che hai. Non puoi pensare di fare la squadra che poi verrà semplicemente guidata e gestita dall'allenatore. Non c'è famiglia, non c'è tempo libero. Devi stare con la squadra, con il tuo allenatore, vivendo la quotidianità. Devi essere vicino, propositivo e vincente quando perdi perché quando vinci è facile fare il direttore sportivo. Quando parlo di tempesta perfetta mi riferisco a questo. Dodici giocatori in scadenza, un portiere che titolare non aveva mai giocato, un terzino destro che aveva militato in Primavera fino all'anno scorso che, tra l'altro, ha una prospettiva di crescita straordinaria in quel ruolo. Un terzino sinistro che non vi dico quanto guadagna perché è davvero una cifra irrisoria. Il lavoro di Renzo Castagnini va oltre quello che si può raccontare perché c'è anche la difficoltà del quotidiano. Sentire attaccare con accanimento tutte le mattine quando ti svegli non è la cosa più simpatica del mondo, specialmente quando hai un background professionale inconfutabile e dai tutto per il Palermo. Bisogna valorizzare oltre il lavoro delle persone anche gli uomini. E Renzo ha dimostrato di essere un grande uomo per Baldini, per il Palermo e per i giocatori. Bisogna riconoscere il valore del manager e della persona, rendere giustizia al lavoro che ha svolto magistralmente in questi tre anni. Non sempre vengono celebrati merito e serietà nel nostro ambiente, questa è una cosa che da uomo di calcio mi addolora. Purtroppo funziona così, vedi quello che è successo a Sabatini a Salerno. Purtroppo le tempeste perfette talvolta spiazzano e può darsi che a a qualcuno stia dando fastidio. Cessione club? Io penso che o con questa o con un'altra proprietà Baldini debba continuare a sviluppare il lavoro splendidamente iniziato con quelli che ci sono adesso. Non c'entra niente la dimensione della proprietà, c'è il valore del lavoro del campo che genera risultati e un patrimonio di certezze da tutelare. Se il calcio ancora funziona come ha sempre funzionato oggi tutto in seno all'area tecnica rosanero dovrebbe restare invariato, sia se arriva il City Group, sia se arriva Pallotta o sia se rimane Mirri con un altro socio. Per me non ci sono grandi differenze sotto questo punto di vista. Aprire un ciclo con Baldini ed il suo team di lavoro? Qualche nuvoletta in giro la vedo. Ho ascoltato con attenzione la conferenza stampa di Baldini e mi sembra che lui sia stato chiaro. Baldini vorrebbe rimanere, è innamorato perso di Palermo però a condizione che insieme a lui non venga scomposto il mosaico risultato complementare e vincente. I segnali che mi arrivano non sono in quella direzione. Sarei stupito se i due massimi dirigenti che hanno contributo alle fortune del Palermo possano essere al comando il prossimo anno. . Silvio è una persona che ha imparato ad ascoltarsi e lui sa qual è il dirigente di cui ha bisogno. Castagnini è linfa vitale per lui, lo percepisco da come ne parla. Quando gli chiedono di Renzo si vede che il cuore cambia frequenza e pulsazione".
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