di William Anselmo
Il giorno dopo
Il giorno dopo, Bari-Palermo: critiche proporzionali alle ambizioni della proprietà
Il giorno dopo. Commenti troppo disfattisti e severi su Bari-Palermo 0-0. Si dimentica che il Bari è una squadra forte che solo due mesi fa ha sfiorato la promozione in Serie A e che il Palermo, squadra che ha stentato un’intera stagione, è ancora incompleto in diversi reparti.
Se Di Mariano non avesse calciato alle stelle il rigore oggi si parlerebbe dell’avvincente e sofferta vittoria dei rosanero in un campo difficile dove l’arbitro ha sbagliato di tutto. Ma giustifico le pretese e le aspettative dei tifosi, nonché la severità di giudizio degli addetti ai lavori, con l’ambizione dichiarata dalla società e dal blasone della proprietà: se sei un gruppo miliardario con capacità economiche pressoché illimitate che appartiene ad uno sceicco e dichiari e ribadisci che in Italia vuoi andare in Serie A col Palermo, è ovvio che i tifosi rosanero si aspettano una ed una cosa soltanto: una squadra schiacciasassi che spacca il campionato.
Ma a parte gli evidenti limiti di questa squadra a cui si può rimediare, non dimentichiamo l’ottima prestazione di pochi giorni fa in trasferta con il Cagliari di Ranieri in Coppa Italia, così come il risultato della prima di campionato, sempre fuori casa, con la prima pretendente per la promozione, in uno stadio difficile, dove comunque si porta a casa un pareggio senza prendere gol.
Certo, c’è rammarico perché giocando contro una formazione che aveva due espulsi (e sul finale anche un giocatore che non stava bene), i numeri dicono che il Palermo ha creato pochissimo, ma resta una partita che poteva finire tranquillamente 0-2 per i rosa, grazie al rigore e al gol annullato in modo incredibile dal Var per una interpretazione discutibile.
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