Le dichiarazioni di Beppe Iachini, ex tecnico di Parma e Palermo tra le altre, durante l'evento Palermo Football Conference, targato Conference 403. L'allenatore nativo di Ascoli Piceno ha ricordato l'esperienza in rosanero in cui è stato abile a forgiare i talenti di alcuni giovani promettenti come Paulo Dybala, Franco Vazquez e Andrea Belotti:
Palermo Football Conference
Iachini: “Zamparini? Con lui ho un record. Indirizzai Belotti, Vazquez e Dybala…”
"Spero sia l’anno buono per tornare in Serie A. Ho vissuto pagine bellissime qui da calciatore e da allenatore. Abbiamo fatto una grandissima cavalcata, due anni di Serie A. Forse ho il record di resistenza con un presidente come Maurizio Zamparini, che manca tanto al calcio. Abbiamo fatto bellissime annate, facendo felici i tifosi. Corini e la società stanno facendo un ottimo lavoro. Quando si vince un campionato è sempre bellissimo. Non si fanno da soli queste cose ma con il proprio staff. Qui a Palermo c’era pochissima gente allo stadio quando sono arrivato, poi abbiamo chiuso con 25 mila persone. Sono state soddisfazioni importanti. Mi porto l’affetto di tanti tifosi. Mi piace lavorare con i giovani, anche io sono stato giovane e ho incontrato allenatori che mi hanno dato l’opportunità di giocare. Quando sono arrivato a Palermo c’era Belotti che giocava punta esterna e piano piano l’ho fatto giocare centravanti. Vazquez era fuori rosa, Dybala non aveva ancora un ruolo definito e l’ho portato a fare l’attaccante".
ULTERIORE FOCUS SU VAZQUEZ - "A me piacciono i giocatori di qualità. Ovunque sono stato ho cercato di inserire un regista che avesse palleggio come Maresca qui a Palermo. Vazquez stava per andare via, il presidente stava cercando di liberarsene. Io non appena lo vidi in allenamento dissi ad un allenatore: chi è sto ragazzo? Parlava con la palla. Feci una chiamata al presidente e gli dissi che avrei costruito la squadra attorno a lui. Parlai con il ragazzo, lui voleva andare via inizialmente. Gli dissi di lavorare sodo. Pur essendo un giocatore di grande tecnica dimostrava di avere anche grandi doti fisiche. Aveva bisogno di sentire fiducia intorno a sé. Ricordo che fui criticato quando lo feci giocare all’inizio. Poi è stato merito del ragazzo, ha fatto vedere le sue qualità sul campo”.
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