- HOME
- VIDEO
- FOTO
- RISULTATI LIVE
Dopo due passi falsi consecutivi, il Palermo è chiamato a reagire. Alla vigilia della sfida casalinga contro il Pescara, Filippo Inzaghi ha tracciato la rotta per rilanciare i rosanero in classifica e celebrare nel migliore dei modi il 125° anniversario del club.
Il tecnico sottolinea come il vero Palermo sia quello delle prime otto giornate e non quello visto nelle ultime due uscite. La classifica resta positiva e la promozione diretta è ancora alla portata, ma serve tornare a macinare risultati. Gli abruzzesi, avverte Inzaghi, arriveranno al Barbera con l’obiettivo di sorprendere.
In conferenza, l’allenatore ha voluto anche ringraziare il pubblico palermitano: dopo lo 0-3 subito, gli applausi dello stadio lo hanno colpito profondamente — “non mi era mai capitato in carriera”, ha confessato — definendo i tifosi «un pubblico che merita tanto».
Inzaghi ha poi richiamato la squadra a un esame di coscienza, ribadendo che “le corazzate non esistono” e che la forza del gruppo sta nella compattezza e nella voglia di migliorarsi. Sul fronte infermeria, solo Gyasi resta indisponibile per un paio di partite, mentre il resto della rosa è quasi al completo.
Per ritrovare lo slancio, il tecnico punta su uno degli aspetti che avevano fatto la differenza a inizio stagione: “dobbiamo tornare a pressare forte sulla palla”. Dal punto di vista tattico, si annunciano diverse novità: rientra Bani, mentre Pierozzi, Diakité e Bereszynski offrono ampie soluzioni in difesa. Inzaghi anticipa “4-5 cambi”, ma senza stravolgere la formazione.
In mezzo al campo, il tecnico spiega l’impiego di Vasic da quinto a sinistra, sottolineando come la sua capacità di puntare l’uomo e crossare possa essere utile per attaccanti come Corona e Pohjanpalo.
Infine, un richiamo anche al reparto offensivo: gli attaccanti devono essere serviti meglio, ma anche muoversi di più senza palla. Inzaghi resta fiducioso che “torneranno a segnare come sanno fare”.
Il messaggio conclusivo è chiaro: serenità e determinazione. “Quando perdo non dormo la notte — ammette — ma queste sconfitte ci serviranno per capire che quello fatto finora non basta. Mancano tante partite e possiamo ancora alimentare il nostro sogno.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA