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Giammarva: “Basta processi sui giornali. Sanzione ridotta? Mezza vittoria per il Palermo, ricorrerò al Coni”

Giammarva: “Basta processi sui giornali. Sanzione ridotta? Mezza vittoria per il Palermo, ricorrerò al Coni”

L'intervista all'ex presidente del club rosanero, Giovanni Giammarva

Mediagol97

Parola a Giovanni Giammarva.

L'ex presidente del Palermo Calcio, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha commentato la sentenza d'appello che ha evitato la retrocessione in Serie C del club rosanero(restituendogli dunque la permanenza nel torneo cadetto), non nascondendo però la propria amarezza per una vicenda che ha messo in discussione la trasparenza del suo operato professionale all'interno della società siciliana. La Corte d'appello federale ha infatti dimezzato la sua condanna ma il noto commercialista palermitano avrebbe preferito una sentenza di assoluta estraneità ai fatti. Di seguito le sue dichiarazioni su questo tema.

"Sanzione ridotta? E' stata comunque una soddisfazione perché, sia pure in parte, hanno tenuto conto delle difese. Per il Palermo, una mezza vittoria, meritava molto di più; personalmente aspetto di conoscere le motivazioni per poi ricorrere al ConiLe due sentenze della Cassazione? I processi si fanno nelle aule giudiziarie. Quelli davanti al tribunale ordinario non sono ancora iniziati. Le motivazioni delle decisioni di Cassazione non mi sembrano in contrasto tra loro, anzi fissano momenti diversi, la cui linea di demarcazione si potrebbe ricondurre alla mia gestione. 

Più che amarezza, c'è il dispiacere di leggere sui giornali online quello che accade proprio mentre i fatti si stanno verificando, si notifica un'ordinanza o è in corso una perquisizione. O addirittura sapere di indagini che vengono anche progressivamente portate avanti. Notizie che arrivano da chi vuole spettacolarizzare i fatti, possibilmente per cercare consensi o per superare momenti di difficoltà continuando a denigrare le persone coinvolte. Ripeto che i processi non si fanno sui giornali motivo per il quale attendo, eventualmente, di trovarmi, così come deve essere, in un'aula di tribunale, per potere parlare liberamente di tutto e di tutti".