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GENOA-PALERMO

Genoa-Palermo 2-0: Gudmundsson la sblocca, Soleri sfiora il pari. Raddoppio Jagiello

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Palermo generoso ma poco lucido nei momenti topici del match: il Genoa batte i rosa

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Un Palermo generoso, ma non sempre lucido e obiettivamente poco incisivo, cade al Ferraris di Genova dopo nove risultati utili consecutivi.

Decisive le firme di Gudmundsson nel cuore della prima frazione e di Jagiello in pieno recupero a suggellare il successo della formazione di Alberto Gilardino.  Primo tempo un po' abulico e molle da parte della compagine rosanero, asfissiata, specie in zona nevralgica, da intensità, fisicità e ritmo dei liguri. Corini ha provato ha giocarsela a viso aperto, optando per un centrocampo tecnico e manovriero, con Damiani, Verre e Saric dal primo minuto, e rinunciando a Segre nell'undici titolare. Per il resto solito 3-5-2 elastico, declinabile in 4-3-3 o 4-4-2 in relazioni a sviluppo del gioco e fasi del match, con terzetto di centrali difensivi confermato in blocco, Sala e Valente esterni a tutta fascia, Di Mariano a supporto di Brunori. Poca coesione tra i reparti e squadra talvolta lunga, manovra macchinosa e spesso imprecisa, scarso filtro e schermatura in mediana con relative sofferenze per la retroguardia.

Dopo dieci minuti apparentemente confortanti, la squadra di Gilardino ha preso in mano le operazioni, aggredendo Damiani e compagni in pressing, vincendo molti duelli in mezzo al campo, distendendosi con fluidità e qualità sia in ampiezza che in verticale.  Genoa con maggior piglio e ferocia agonistica sulle seconde palle, Palermo in difficoltà ad arginare le trame orchestrate da Badelj e compagni. Un paio di rischi concreti dalle parti di Pigliacelli, bravo Sala a chiudere in extremis una diagonale su cross di Sabelli su cui stava per avventarsi Coda, un gol subito in maniera obiettivamente evitabile. Troppo comodo lo scambio stretto tra Gudmundsson e Aramu che ha originato il vantaggio genoano, con l'islandese, non seguito da un opaco Damiani, che si è incuneato con eccessiva facilità al limite dell'area rosa prima di battere Pigliacelli. Il Palermo, metabolizzato lo choc, ha cercato di imbastire una reazione ma non ha creato pericoli clamorosi dalle parti di Martinez. Una bella combinazione Saric-Brunori-Verre ha scatenato invano le proteste degli uomini di Corini, presunto tocco di braccio di Sabelli su destro in spaccata dell'ex Sampdoria, un colpo di testa di Nedelcearu è finito di poco alto sopra la traversa. Chiusa la prima frazione, Corini ha capito che serviva un'infusione di muscoli, dinamismo e rapidità d'esecuzione in zona nevralgica: fuori uno spento Damiani per il rientrante Claudio Gomes. Il Palermo ha alzato il baricentro e preso in mano il pallino del gioco, il Genoa si è abbassato creando densità e puntando a ripartire con qualità e velocita di esterni e  trequartisti. Un gol annullato  a Gudmundsson per fuorigioco di partenza di Coda, una bella percussione dell'islandese con scarico per il mancino di Aramu che sorvola la traversa. Saric e Di Mariano lasciano il campo a Broh e Tutino e ed il Palermo guadagna prestanza atletica ed imprevedibilità davanti. Corini gioca il tutto per tutto cinque minuti dopo: Segre e Soleri rilevano Valente e Verre. Questo il frangente in cui i rosanero spingono con maggiore convinzione ed incisività sull'accelleratore: Broh e Gomes conferiscono ritmo e verticalità in costruzione, Soleri forza d'urto, riferimento  e sponde aeree al fianco di Brunori, Tutino crea superiorità numerica e qualità tecnica nello sviluppo delle trame offensive. Segre in percussione premia la sovrapposizione a sinistra di Sala, Soleri colpisce da tre metri a colpo sicuro sull'assist del compagno ma Martinez sventa diu piede la minaccia con un prodigioso riflesso. Questa resterà l'unica grande chance per il pari in casa rosanero. Tutino ci prova con una rasoiata di destro dal limite ma il portiere genoano è ancora attento in presa bassa. Gudmundsson dipinge una traiettoria splendida con il destro che si stampa sull'incrocio dei pali, prima di lasciare il campo a Jagiello. Il Genoa congela i sette minuti di recupero con malizia, esperienza ed un'ottima gestione del possesso palla, il Palermo non riesce più ad alimentare con continuità la sua manovra e resta ben lontano dall'area del grifone. Un controllo errato di Marconi, stremato dalla fatica, innesca Puscas che serve al liberissimo Jagiello un assist solo da spingere il rete. Raddoppio che chiude di fatto i giochi a fil di cronometro. Una sconfitta amara per Brunori e compagni, contro una formazione di altissimo lignaggio per la categoria, che non cancella quanto di buono edificato dalla compagine di Corini negli ultimi due mesi di campionato. Palermo che paga probabilmente un primo tempo non all'altezza dei suoi standard ed un paio di fatali ingenuità nei momenti topici del match, la formazione rosanero resta in zona playoff ed esce sconfitta ma non ridimensionata dalla sfida contro la quotata compagine di Gilardino. Il match al Barbera contro la capolista Frosinone può costituire una propizia opportunità per l'immediato riscatto.

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