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Galeoto-Mediagol: “Il gol contro il Vicenza, Arcoleo e Vasari, quanti ricordi. Conte, Sarri e Gasperini, io e i big della panchina…”

L'intervista all'ex esterno palermitano realizzata dalla redazione di Mediagol.it

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Francesco Galeoto spera che il Palermo possa rialzare la testa e di conseguenza riavvicinarsi alla zone di alta classifica del proprio girone di Serie C.

L'ex calciatore del Palermo è ricordato in particolar modo per aver indossato la maglia rosanero in quelle stagioni in cui la rosa era per lo più composta da giocatori palermitani. I risultati ottenuti da quel Palermo dei "Picciotti", principalmente nella stagione 1995-96, furono davvero inaspettati e la qualità del gioco espressa dalla compagine di Ignazio Arcoleo stergò critica e addetti ai lavori. L'ex esterno, tra le altre, di Treviso, Genoa e Crotone, nel corso dell'intervista concessa alla redazione di Mediagol.it, ha ricordato con tanta nostalgia i tempi in cui imperversava sul binario destro del "Renzo Barbera" in coppia con l'amico e compagno di squadra Tanino Vasari. 

"Boscaglia simile ad Arcoleo sul piano della filosofia calcistica? Conosco benissimo Arcoleo ma non conosco Boscaglia. Arcoleo mi ha allenato e conosco le sue doti da allenatore molto più nel dettaglio. Di Boscaglia si dice un gran bene, dov'è andato lui ha fatto sempre bene. Per noi palermitani avere un tecnico del genere è assolutamente un lusso, peccato manchi tutto il contorno. Gol in Coppa Italia contro il Vicenza?  In molti ancora mi fermano chiedendomi come ci sia riuscito e mi elogiano dicendomi che per colpa mia hanno avuto una settimana di raucedine. Un gol che non era semplice, posso sinceramente dire che c'ho provato con la palla che fortunatamente non è arrivata a Mondello (ride ndr). Ci si scherza ancora su e miei ragazzi mi dicono spesso 'ma com'è ca unn'arruccaisti?'. Quei due anni del mio Palermo, sono stati meravigliosi sui quali potrei anche scrivere un libro. Sono passati in fretta, come tutte le cose belle della vita. Ero sempre in camera con Vasari e ci si divertiva davvero tanto. Io in quel Palermo dei "picciotti" guadagnavo un milione e duecento mila lire, ma non mi importava nulla. Mi interessava la maglia. È inspiegabile per un palermitano lavorare per il Palermo ed indossare quella maglia, eppure non mi hanno mai proposto di allenare una squadra delle giovanili o di collaborare con la società da quando ho chiuso la mia carriera da calciatore. Io a parte la scuola calcio vivo per il Palermo e mi interessano soltanto i risultati della mia squadra, vederlo ultimo in classifica mi fa soffrire. Allenatori di livello nella tua carriera? In un anno, ad Arezzo ho avuto Conte prima e poi Sarri. In quell'anno stavo in camera in ritiro con Di Donato. Al Genoa, abbiamo vinto il campionato ed allenava Gasperini. Tutti grandi allenatori, come ad esempio, anche Delio Rossi. Ma quello che prediligo, fra tutti è proprio Gasperini. Coronavirus? Secondo me il calcio dovrebbe fermarsi completamente almeno per 15 giorni così com'è stato per altre attività lavorative. Non credo che fermandosi il calcio si blocchi l'economia di un paese, questo non è sport considerando che gli stadi vuoti non hanno un senso. Questo è un campionato falsato, anche in Serie A nella scorsa giornata il Milan ha dovuto fare a meno di Gigio Donnarumma. Nel caso del Palermo recuperare tutte queste partite, che porterà a giocare per un lungo periodo ogni 3 giorni non è una cosa normale. Prima di tutto conta la salute e cerchiamo di proteggerci. Tante gare da recuperare per il Palermo? Non sappiamo se si tratterà di un vantaggio o meno, i rosanero sono al momento a 14 punti dalla vetta. Il problema sussiste nel fatto che nel momento in cui hai quasi l'obbligo di vincere tutte le gare per accorciare in classifica, molto spesso capita che non ci riesci. Spero chiaramente che possa vincerle tutte, ma siamo consci che sia uno svantaggio perché per una squadra di Serie C non è facile affrontare tante gare ravvicinate".