Il Barbera continua a essere il terreno di caccia di Matteo Brunori, ma l'attaccante nativo di Macaé la rete vuole gonfiarla anche in trasferta - apre così l'edizione 0dierna de "La Gazzetta dello Sport - Sicilia e Calabria". Nelle due precedenti occasioni fuori lontano dal "Barbera" l'italo-basiliano ci è andato solo vicino. Matteo Brunori intanto, arriva alla sfida di Frosinone carico, dopo aver affondato il Genoa. Una vittoria che ha avuto un valore doppio per la caratura dell’avversario che non si discosta di molto da quello di oggi. Perché i ciociari hanno iniziato davvero bene e la sconfitta di misura con il Cittadella nei minuti finali ha tolto la possibilità di stare in vetta. Si preannuncia un’altra sfida tosta per il Palermo, nella quale Brunori vorrà dimostrare di poter ambire ai vertici della classifica marcator.
COME UN DERBY
Frosinone-Palermo, come un derby per Moro e Brunori: dalla C alla B la sfida continua
Per farlo ci sono dei numeri da rimpinguare - scrive la rosea. “Mister 29 gol” ha cominciato da dove aveva lasciato in Serie C, confermando di essere il terzo attaccante più prolifico del 2022 a livello europeo dietro a Mbappè e Lewandowski, al pari di Benzema, restando in ambito di rendimento di club. Volendo scendere più nel dettaglio, con il sigillo messo contro il Genoa ha anche superato il numero di gol segnati con la maglia rosanero in un anno solare da Luca Toni che nel 2004 tra Serie B e Serie A ne fece 27. Numeri che vanno assecondati nell’ottica del torneo per ribadire che con il Palermo in questa categoria è in grado di fare quanto non gli è riuscito nelle esperienza precedenti in cadetteria.
Quale partita migliore di questa, contro un avversario nei confronti del quale la piazza sente le scorie di vecchie ruggini, da quella finale playoff per la promozione in Serie A persa nel 2018 in un contesto molto poco sportivo nel quale i giocatori ciociari buttarono i palloni in campo per frenare gli attacchi rosanero. Un gol, in questa gara così carica di contenuti, lo farebbe diventare l’uomo voluto dal destino. Ma anche senza volere abbassarsi alla rivincita di quello che è stato, il match di oggi rappresenta anche la sfida tra gli attaccanti che si sono contesi il titolo capocannoniere della scorsa stagione in Serie C, poi vinta dal rosanero con 25 gol. Brunori e Moro si ritroveranno dopo il derby dello scorso dicembre in cui l’attaccante allora del Catania mise a segno una doppietta su rigore che portò gli etnei in paradiso. Poi, a gennaio venne acquistato dal Sassuolo e quindi Brunori ebbe campo libero nel suo assalto al titolo di miglior marcatore superando abbondantemente le 21 reti messe a segno dal rivale. Questo pomeriggio l’italo-brasiliano può riscattare anche quel Catania-Palermo in cui i rosanero non entrarono mai in partita e finirono anche in 9 per le espulsioni di Almici e Luperini.
Moro, appena arrivato in prestito al Frosinone in estate, ha lanciato il guanto di sfida al centravanti del Palermo, ma in questo momento è costretto a inseguirlo, avendo segnato finora soltanto un gol. E pensare che i due sarebbero potuti essere compagni di squadra, il Frosinone, quando Brunori era rientrato alla Juventus a fine stagione, aveva provato a inserirsi nella trattativa tra il club rosanero e quello bianconero, ma senza successo, perché il miglior marcatore della Serie C della scorsa stagione aveva già deciso che in Serie B per lui ci sarebbe stata soltanto la squadra che lo aveva portato alla consacrazione. Brunori nel frattempo è passato da uomo bandiera a capitano e c’è da credere che questo pomeriggio allo Stirpe vorrà lasciare il segno contro il rivale, per mettere punti in classifica che possano segnare quella continuità che Corini vuole nel processo di crescita del suo Palermo. Brunori è chiamato, quindi, a rompere l’incantesimo lontano dal Barbera per rendersi sempre più indispensabile a una squadra e una società che in estate ha decisivo di puntare su di lui con un investimento da parte del City Football Group di 4 milioni complessivi, che in Serie B rappresenta una cifra molto importante - chiosa "La Gazzetta dello Sport".
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