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l'intervista

Foschi: “Padova si scordi la B, è già del Palermo. Baldini? Prenderà sua rivincita”

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Le parole del doppio ex della sfida, Rino Foschi, a poche ore dal fischio d'inizio del match tra Palermo e Padova

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Sale l'attesa per la  finale playoff Serie C, Palermo-Padova. Match di ritorno che vedrà i rosanero guidati da Silvio Baldini affrontare la formazione biancoscudata di Massimo Oddo nell'ultimo atto degli spareggi promozione. Gara decisiva che consentirà ad una delle due squadre l'approdo in Serie B. A poche ore dal fischio d'inizio di Palermo-Padova lo storico dirigente rosanero - con un passato anche nel Padova, Rino Foschi, ha rilasciato una lunga intervista a "Repubblica".

"Baldini? Con la sua testa e il suo modo di fare, anche se rude, potrà prendersi la rivincita. In uno stadio stracolmo di passione. Il Padova dovrà fare i salti mortali. Al loro direttore ho ribadito: “Scordatevi la B, è già del Palermo”. Il campionato se lo sono giocati nell’arco della stagione. Ora pensano di poterla ribaltare… vedranno cosa li aspetta. Baldini ha abbattuto ogni ostacolo. Lui ha i suoi modi, a volte discutibili se pensiamo che anche Toni e Zauli non gli calavano per certi atteggiamenti in allenamento. Però, ha orgoglio smisurato e lo spogliatoio in mano. E vince".

Sull'esperienza a Padova: "Ma non della stessa bellezza perché, a Palermo ho lasciato il cuore. Col Padova al primo anno, perdemmo la finale play-off a Novara. Però, nella partita di andata, riempimmo l’Euganeo con 22mila spettatori, pareggiando. Poi, tanti cambiamenti societari che non gradivo e decisi di lasciare".

Su Brunori: "I dirigenti devono approfittare dei buoni rapporti con la Juve. Una volta promossi, ci vogliono tre, quattro punte di valore perché non puoi gestire la B per salvarti, non esiste. Il bomber è la base per ripartire, un sacrificio economico da sostenere".

Su Oddo vicino all'approdo al Palermo: "Voleva, ma presi Stellone, sbagliando. Prima ho conosciuto il papà perché lo portai come allenatore a Modena, Massimo l’ho avuto a Verona da calciatore e venduto alla Lazio per un sacco di quattrini. Non è in prima fila come Zanetti, ma cresce bene e ha pratica dei play-off".

Infine, due battute sul futuro: "A Zeman hanno detto: “Ad una certa età bisogna anche fermarsi”. Ma quale età! Io come Zeman mi paragono a 35enne. Hanno scritto che potevo essere l’unico in grado di sostituire Sabatini a Salerno. Grazie. Ho avuto contatti con diverse società ma oggi la figura del diesse quasi non c’è più cancellata da americani, cinesi, arabi… e da procuratori che fanno conti fasulli". 

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