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serie b
Rino Foschi racconta la sua verità.
Il presidente del Palermo, intervenuto ai microfoni di TGS, ha parlato del rapporto societario intercorso con la famiglia Mirri e ha detto la sua sul futuro del club di Viale del Fante: “La famiglia Mirri è salita con un gruppo che stanno creando per il bene del Palermo e che deve comprare il Palermo ed hanno fatto il loro contratto. A loro stava bene così. Non posso dire chi è il gruppo, ma possiede tutti i conti. Loro chiedono i conti, ma è un po' una sorpresa per me. Loro sanno bene di avere un diritto di prelazione con questo gruppo che hanno alle spalle, un gruppo serio che ho inventato e trovato io. Loro si sono inseriti perché dovevamo pagare gli stipendi ed avevano la possibilità di pagarli con le garanzie di questo gruppo. E grazie a questo gruppo hanno avuto la prelazione. Fermiamoci qui, non andiamo oltre. Se non c'erano loro, avrei trovato qualcun altro che pagava gli stipendi, non vorrei che passassero per i salvatori della patria. Loro hanno firmato quel bel contratto e mi hanno dato una grossa mano per pagare gli stipendi e sono felicissimo. Ora però restiamo uniti, non andiamo l'uno contro l'altro. Non facciamo questa cosa dell'azionariato popolare, questo gruppo non ne ha bisogno. Anzi, si è molto arrabbiato quel gruppo lì. Per quale motivo andiamo a destabilizzare uno spogliatoio. Per quanto riguarda il pagamento dei prossimi stipendi, c'è già scritto sul contratto che se non riesco a pagarli, loro avevano il diritto di pagarli e firmare altri quattro anni di pubblicità. Cosa volevano fare? Trovare i soldi per farsi altri quattro anni di contratto? Non lo so. Ora basta con questa storia. Questa è la mia verità. La storia è più semplice di quella che voi immaginate. Quel giorno lì a Milano abbiamo fatto quel discorso importante, poi sono tornato a Palermo e mi sono interfacciato con la famiglia Mirri per quanto riguarda il contratto pubblicitario e si è chiuso dopo tre giorni. Ognuno ha fatto i propri interessi e si è chiuso. Io li ho ringraziati pubblicamente e lo farò sempre. Si doveva chiudere lì. Io non riesco a capire perché dopo due giorni si è iniziato a parlare di azionariato popolare senza chiedere a me. Che poi vi dirò di più: non si può nemmeno fare, ci sono delle regole ben precise. E ancora oggi leggo queste robe qua. Mi dispiace leggere certe cose. Il Palermo non ha bisogno di queste robe qua. Il Palermo deve trovare una società seria che vada avanti e che faccia quello che è stato fatto da Zamparini. La città lo merita e la squadra è una buona squadra. Non capisco perché i Mirri hanno preso questa iniziativa senza essere nemmeno i proprietari del Palermo. Questa cosa non la capirò mai. Sono amareggiato. Poi ognuno pensi quello che vuole. Ci sono due-tre gruppi e sono pronti. I Mirri stanno parlando con questo gruppo che possiede tutti i conti. Quindi Mirri vuole i conti per chi? A me non sta bene che parlino con qualche altro gruppo. Mirri sa bene chi è questo gruppo. E queste persone qui sono più incavolate di me. Perché i Mirri hanno ottenuto il diritto di prelazione per chi sta alle loro spalle, a nome loro. In questo momento, quindi, Mirri ha il diritto di prelazione. Mirri è legato a questo primo gruppo. Quell'altro gruppo di cui sto leggendo in questi giorni, sono cose che non mi riguardano, non mi interessano”.
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