Rino Foschi e quell'amore per il Cesena che dura da sempre.
serie a
Foschi: “Il Cesena è tutto per me, mi sento un tifoso. Ricordo la cavalcata verso la A del 2014”
Il direttore sportivo rosanero e quella passione chiamata Cesena.
Il direttore sportivo rosanero, attraverso le colonne de 'La voce di Romagna', ha parlato del suo amore incondizionato nei riguardi dei bianconeri e ha raccontato diversi aneddoti legati alle imprese fatte dal club romagnolo nella sua storia. "Il Cesena è tutto per me e non solo perché è la squadra della mia città. Io sono il primo tifoso del Cesena. Da sempre. Da tifoso ricordo con particolare affetto la promozione in B del 1968. C’ero anche io quel giorno a Rimini in cui la squadra di Meucci ha strappato il pass per la cadetteria con quella vittoria per 2-1. Il frammento più bello di tutti è però legato alla promozione in serie A raggiunta dalla band di Radice nel 1973. La prima volta non si scorda mai. E a ripensare a quella vittoria col Mantova raccolta nella vecchia Fiorita mi vengono ancora i brividi. Brividi veri. Ricordo ancora le facce festanti dei vari Brignani, Ammoniaci, Ceccarelli. Quel curvone in tubi innocenti era strapieno. Ballava tutto. Altri tempi - ha detto Foschi -, altro calcio e altre norme di sicurezza. Quella notte trascorsa a Latina in quel famoso 18 giugno 2014 ha un sapore speciale, specialissimo quella cavalcata verso la A è stata semplicemente strepitosa. Anche la promozione in B arpionata 10 anni prima a Lumezzane non si scorda più. A Cesena ho incontrato personaggi indimenticabili, una valanga, ma quello a cui sono più affezionato non può che essere Edmeo: persona straordinaria! Tra l’altro è stato proprio lui che mi ha fatto venire la voglia di fare il dirigente".
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