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ESCLUSIVA

Floriano: “Corini out? Lui è leale, ha un grande pregio. Potevo restare, ho un sogno”

Palermo Floriano
L'intervista esclusiva concessa dall'ex attaccante del Palermo, Roberto Floriano, alla redazione di Mediagol.it.
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Tre anni intensi ed indimenticabili sotto il profilo calcistico ed umano. RobertoFloriano ha scritto con la maglia rosanero sulla pelle una delle pagine più belle della sua carriera. Due promozioni vissute da protagonista, icona simbolo, dentro e fuori i confini del rettangolo verde, leader tecnico e carismatico che ha impreziosito a suon di giocate d'alta scuola, assist vincenti e gol pesanti. La scalata del Palermo FC dal ginepraio del dilettantismo fino alla serie cadetta. Novantadue volte in campo in impegni ufficiali con la compagine siciliana, ventidue reti, sette assist, un ruolo centrale in qualità di guida e riferimento in seno allo spogliatoio. Un anno fa, il classe 1986 ha optato per il trasferimento al Sangiuliano City; scelta professionale e di vita, travagliata ma comprensibile, per chi ha visto ridimensionarsi drasticamente spazio e prospettiva nel progetto del nuovo Palermo targato City Football Group. L'ex Bari e Foggia, intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it, è tornato a parlare del suo rapporto con il tecnico Eugenio Corini, facendo un focus sulle caratteristiche del nativo di Bagnolo Mella.

Intervista realizza da Leandro Ficarra

CORINI E L'ADDIO AL PALERMO - "Con Corini mi sono trovato bene, sono sincero. Giocare o non giocare, sono scelte. Il mister fa quello che crede sia il meglio per la squadra. Ho un bellissimo rapporto con lui. Anche quando sono andato a vedere il Palermo, l'ho salutato e ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio. E' stato un grande giocatore e si è sempre comportato bene con me. Quando le persone sono sincere con me, passa in secondo piano il fatto che io giochi o meno. Per quanto riguarda il mio addio, per come sono andate le cose, forse era meglio che finivo l'anno a Palermo. Io sono un po' testardo ed orgoglioso. Quando mi rendo conto di non essere tanto importante preferisco cambiare aria. Anche quando mi sono trasferito dal Bari al Palermo. Con i galletti ero stato capocannoniere l'anno prima e la gente stravedeva per me. Poi quando ho capito che non ero nei piani di quell'allenatore ho preferito cambiare. Sono sempre stato un po' così, è il mio carattere. Mi capita spesso di pensare al Palermo e sono ancora dispiaciuto di essere andato via. Spero di ritornare in qualche altra veste, non mi dispiacerebbe. Poter aiutare il Palermo sarebbe un grande onore".

LE CRITICHE A CORINI - "Dissenso verso Corini? Il mister ha un grande pregio, l'equilibrio. E' una persona molto equilibrata, non si fa influenzare né quando vince, né quando perde. Per me è una buona dote che ha. Sicuramente allenare a Palermo, quando le cose non vanno nel migliore dei modi, non è semplice. Anche se reputo la stagione non pessima. C'è ancora tanto tempo per recuperare ed andare in Serie A. Ci si aspettava qualcosa in più, ma secondo me il mister è bravo nel non far sentire la pressione ai giocatori. Almeno, quando c'ero io era così. Non è facile. Delle volte bisognerebbe cercare di aiutare la squadra e lo dico con il cuore in mano, da tifoso. Non tutte le cose vanno nel modo in cui ci aspettiamo. Quando vincemmo i playoff di Serie C, a febbraio venivano circa duemila persone allo stadio solo ad insultarci. Poi, qualche mese dopo, lo stadio era pieno e tutti tifavano. Bisogna avere equilibrio per tifare la propria squadra, con la consapevolezza che chi allena o gioca dà sempre il massimo. Non ho mai visto qualcuno non dare il massimo".

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