FINAL FOUR SERIE C

Feralpisalò-Palermo 0-3: Brunori, Floriano e Soleri, tris d’assi e dominio rosanero!

Un Palermo perfetto disputa una gara maiuscola sotto ogni punto di vista e cala il tris alla Feralpisalò. Brunori, Floriano e la magia di Soleri per ipotecare la finale playoff

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Palermo

di Leandro Ficarra

Una straordinaria prova di forza. Il Palermo gioca una gara che rasenta la perfezione e travolge la Feralpisalò nella semifinale d'andata dei playoff di Serie C. La compagine di Baldini impone personalità, ritmo e qualità e cala un tris al "Turina" che costituisce una seria ipoteca sulla qualificazione alla doppia finale degli spareggi promozione. Prestazione sontuosa della formazione rosanero che ha mostrato una straripante condizione psicofisica, prevalendo  in ogni zona del campo sulla squadra guidata da Stefano Vecchi, outsider lanciata e temibile nel lotto delle partecipanti alle Final Four.

Brunori e Floriano hanno griffato in prossimità dell'intervallo la marcata supremazia territoriale di De Rose e compagni, Soleri ha impreziosito con una prodezza balistica di superbo lignaggio una strepitosa performance corale.

Magnificamente centrato sul piano mentale, atletico e tecnico, il Palermo ha spazzato via con disinvoltura ed autorevolezza ogni sorta di incognita legata al valore degli avversari ed alle singolari condizioni logistiche ed ambientali in cui si è disputato il match. Dimensioni e capienza ridotta dell'impianto comunale di Salò e brillantezza dei Leoni del Garda non hanno minimamente scalfito le certezza di una squadra che ha ormai raggiunto un notevole grado di autostima e piena consapevolezza dei suoi mezzi nella fase più importante della stagione. Baldini ha conferito identità tattica e mentale, trame di gioco e sincronismi efficaci e tangibili, estrapolando il meglio sotto il profilo motivazionale e tecnico da ogni calciatore della rosa. Corto, alto aggressivo, lucido e vorace, gagliardo e volitivo. Il Palermo ha impressionato per la forma mentis e la determinazione feroce con cui ha approcciato, condotto e monopolizzato il match. Ritmi e pressing alto, geometrie e fluidità nella circolazione della sfera, automatismi oleati nei movimenti senza palla, linearità ed intensità nella ricerca di ampiezza e profondità.

Linea difensiva attenta e puntuale nell'accorciare in avanti o scappare all'occorrenza per togliere profondità agli avversari, centrocampo vigoroso in sede di pressione e schermatura, preciso ed arguto in fase di impostazione. Reparto avanzato pungente, dinamico e concreto, in grado di realizzare tre reti e costruire almeno altrettante occasioni per rimpinguare ulteriormente lo score.

Le catene laterali, Buttaro e Valente da una parte, Giron e Floriano sul versante opposto, hanno funzionato e spinto a meraviglia. Lancini e Marconi hanno fatto buona guardia sui temibili Guerra e Miracoli, arginando talento e creatività di Siligardi con la compartecipazione degli interni in  fase di non possesso. Samuele Damiani ha fatto una gara semplicemente monumentale. Regia illuminata, tempi e giri giusti per garantire fosforo e verticalità alla manovra, vigoria ed intensità superlative in termini di filtro e recupero della sfera, abnegazione ed acume nelle letture in sede di interdizione. Letteralmente dominante in mezzo al campo, l'ex Empoli ha confezionato, tra le tante giocate di qualità, un'imbucata sublime, per dosaggio, esecuzione e ricercatezza di pensiero, che ha originato il raddoppio di Floriano. De Rose ha macinato chilometri ed arpionato palloni in serie, dispensando carisma e leadership a beneficio dei compagni sul rettangolo verde. Floriano,dolcissimo il suo lob al culmine di un pregevole fraseggio sullo stretto con Damiani, è stato una spina nel fianco di Pisano e soci.Valente, seppur non brillantissimo, ha fornito il consueto plus di gamba e sagacia tattica. Luperini ha lottato, cucito la manovra, giocato di sponda, mostrato fisicità ed intraprendenza tra le pieghe di una partita laboriosa. Brunori ha confermato di essere calcisticamente un alieno, catapultato, da fato e ragioni astruse, in una categoria che gli sta oggettivamente stretta. Moto perpetuo a squarciare la linea difensiva di Vecchi, gestione e difesa della sfera in un fazzoletto, gol virtuoso mix di doti tecniche e rapacità, ed almeno altre tre conclusioni che hanno costretto Liverani agli straordinari.

In mezzo l'ennesima prodezza di Massolo, porta sbarrata dal dischetto anche per Miracoli dopo il penalty neutralizzato a Procaccio contro la Triestina.  Decisiva la parata del portiere sul calcio di rigore, decretato dall'ottimo arbitro con l'ausilio del Var, che poteva riaccendere gli ardori gardesani e cambiare l'inerzia del match. Gli uomini di Vecchi hanno retto il confronto per circa mezz'ora, creando due buone chances con Siligardi e Miracoli, spingendo sull'esterno con l'ex Corrado, sgretolandosi in termini di idee ed energie con il trascorrere dei minuti al cospetto di statura e solidità della formazione di Baldini. Il Palermo ha preso presto le misure, senza mai smettere di proporre il proprio calcio e riuscendo  a creare più di un imbarazzo alla retroguardia lombarda. Il vantaggio di Brunori ha stappato la gara, rifinitura e finalizzazione sul raddoppio di Floriano l'hanno fortemente indirizzata, la magia di Soleri ha idealmente chiuso la pratica del primo atto di questa sfida,  in vista della partita di ritorno al Barbera. Baldini è condottiero e Deus ex machina di un Palermo che vive un consapevole e trascinante stato di grazia. Il tecnico toscano è riuscito a plasmare una squadra a sua immagine e somiglianza. Un gruppo in grado non solo di trasporre fedelmente sul manto erboso il credo tecnico-tattico del proprio allenatore, ma capace di incarnare perfettamente filosofia e spirito, valori morali e principi motivazionali professati dal coach toscano.

Training magistrale sotto il profilo psicologico nei giorni che hanno preceduto la sfida del Turina, preparazione e lettura impeccabili sul piano strategico, gestione lucida del risultato e dei cambi nella ripresa. Baldini infonde carica, trasmette fiducia e serenità ai suoi calciatori, sempre più rapiti e ammaliati da competenza, carisma e magnetismo del tecnico rosanero. Oltre a creare le condizioni per esaltare oltremisura le qualità di diversi big in seno al gruppo, esponenziale la crescita di condizione e rendimento dei vari De Rose, Luperini, Damiani, Floriano e Brunori, lo step forse decisivo Baldini l'ha compiuto nel processo di recupero motivazionale dei calciatori meno impiegati. 

L'inversione di tendenza in termini di intensità, applicazione, compartecipazione emotiva dei subentranti è un dato eloquente.

Da Odjer a Crivello, da Silipo a Fella, Baldini sa oggi di poter contare su calciatori funzionali al disegno tattico ed alle esigenze della squadra. Settati mentalmente sulla giusta frequenza d'onda. Valore aggiunto e risorsa che può spostare gli equilibri nel momento clou di questi playoff, al culmine di una stagione estenuante che ha generato un fisiologico logorio fisico e mentale in diversi leader dell'organico. Il largo successo del Turina costituisce obiettivamente un red carpet verso la doppia finale del 5 e 12 giugno che può valere la B. A patto che nel retour match del Barbera contro la Feralpisalò, il Palermo mostri maturità e concentrazione utili a ribadire sul campo la propria maggiore caratura complessiva sugli uomini di Vecchi. Non sono ammesse superficialità e supponenza se si ambisce al raggiungimento di grandi traguardi. C'è voglia di un'altra serata magica in un Barbera gremito di passione ed entusiasmo, l'accesso alla finale dei playoff è vicino ma serve ancora uno sforzo significativo per conquistarla e dare seguito all'esaltante performance del Turina. 

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