In diretta a "Radio Punto Nuovo", nel programma Punto Nuovo Sport, Guglielmo Micciché, ex vicepresidente del Palermo, ha commentato la prossima sfida di Coppa Italia tra Napoli e Palermo, lanciando un chiaro avvertimento ai partenopei. “Mi sarebbe piaciuto incontrare il Napoli in Serie A” ha detto Micciché con un sorriso, “ma per ora ci accontentiamo della Coppa Italia, sperando di centrare presto la promozione. Sarebbe bello vedere un derby del Sud nella massima serie. Il Palermo è in ottime mani, con una dirigenza seria e progetti concreti”.
L'intervista
Ex vicepresidente del Palermo avvisa il Napoli: “Attenti, hanno già sorpreso una squadra di A”
PALERMO IN CRESCITA - Micciché ha parlato della difficile realtà della Serie B, ma ha elogiato la squadra e l'allenatore rosanero: “La Serie B è un campionato durissimo, ma la squadra e il tecnico stanno dimostrando di avere le qualità per fare bene”. L’ex dirigente ha poi ricordato un importante traguardo già raggiunto dal Palermo in questa edizione della Coppa Italia: “Il Palermo ha già eliminato una squadra di Serie A, quindi bisogna fare molta attenzione. La Coppa Italia è una competizione strana, può succedere di tutto”.
LA DIFFERENZA TRA LE DUE SQUADRE - Sulla sfida contro il Napoli, Micciché ha riconosciuto il divario tecnico tra le due squadre, ma ha sottolineato come le sorprese siano dietro l’angolo: “C’è una differenza sensibile tra Napoli e Palermo, ma la Coppa Italia non sempre riflette i veri valori in campo. Il Napoli ha vissuto un anno difficile, ma va dato atto a De Laurentiis di aver fatto un lavoro eccellente per riportare il club ai vertici. Il mercato è stato ottimo, con l’acquisto di McTominay, Neres, Lukaku e altri giocatori che possono fare la differenza”.
IL CASO OSIMHEN - Micciché ha infine commentato la situazione legata a Victor Osimhen, paragonandola ai casi controversi che hanno coinvolto l’ex presidente rosanero Maurizio Zamparini: “È una situazione particolare. De Laurentiis ha preferito mantenere il controllo, senza cedere alle pressioni dei procuratori. È stato un caso strano dall'inizio e, a oggi, non si conoscono ancora tutti i retroscena”.
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