Fabio Lucioni, difensore che ha militato sia nel Palermo che nel Frosinone, è intervenuto a La Repubblica soffermandosi sul match in programma sabato proprio tra i laziali e i rosanero, sul campionato di B, e sulla sua esperienza in rosanero:
Le Parole
Ex Palermo, Lucioni: “Credo che i rosanero possano fare un campionato in solitaria”
Che ricordi ha delle due esperienze?
«Sono state due esperienze belle e coinvolgenti. A Frosinone mi sono tolto la soddisfazione di vincere il campionato, mentre a Palermo ho scoperto una delle piazze calcistiche più belle d’Italia. Devo ringraziare entrambe le società per le opportunità che mi hanno dato di conoscere queste due realtà».
A Palermo le aspettative erano alte: arrivava da due promozioni consecutive. Poi la rescissione. Poteva andare diversamente?
«Facevo parte di un gruppo che ha raggiunto la semifinale play-off, ma probabilmente quella squadra non era ancora pronta al salto di categoria. Tutti noi, però, abbiamo sempre dato il massimo con la maglia rosanero. Credo che abbiamo gettato le basi per una crescita societaria, sia dal punto di vista strutturale che organizzativo. Una crescita che oggi si vede chiaramente in quello che sta facendo il Palermo».
Com’è stato vivere il mondo Palermo nel suo insieme?
«Ho avuto modo di apprezzare una città e dei tifosi straordinari, che vivono ogni giorno ventiquattro ore su ventiquattro per il Palermo. Il loro calore è fantastico».
Tra i tifosi è diventato virale lo scambio con Dionisi al Barbera, quando lei da ex gli fece segno di allontanarsi. Ce lo racconta?
«Semplicemente, gli ho detto che non avevo nulla da dirgli. Pochi mesi prima ero stato mandato via e lui non aveva espresso alcun pensiero nei miei confronti. Non c’era motivo di farlo in quel momento, allo stadio e davanti a tutti».
Ha smesso di giocare e ha preso la strada del direttore sportivo. Come avrebbe gestito il cosiddetto “caso Lucioni”?
«Ho già sostenuto l’esame di abilitazione e oggi sono direttore sportivo a tutti gli effetti. Io non parlerei di “caso Lucioni”. Ma se un mio giocatore non rientrasse nei piani tecnici o societari, lo comunicherei subito a lui o al suo procuratore, con molta onestà, per permettergli di cercare un’altra squadra».
Da ds, che idea si è fatto del Palermo di Inzaghi e del Frosinone di Alvini?
«Ad Inzaghi è stata messa a disposizione una vera corazzata. Alvini, con le risorse del Frosinone, ha a disposizione giocatori funzionali al suo modo di interpretare il calcio».
Se non fosse stato per l’infortunio all’anca, avrebbe continuato a giocare?
«Purtroppo avrei dovuto operarmi e restare fermo un anno per la riabilitazione. A 38 anni non avrebbe avuto senso. Per questo ho deciso di smettere con il calcio giocato e guardare al futuro».
Che Serie B si aspetta quest’anno?
«Mi aspetto un campionato con il Palermo super favorito: credo che la squadra di Inzaghi possa fare un percorso in solitaria. Dietro i rosanero, invece, vedo molto equilibrio, come in tutte le Serie B che si rispettino».
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