mediagol palermo Empoli, Dionisi: “I favoriti sono loro, il passato non conta”

Rassegna Stampa

Empoli, Dionisi: “I favoriti sono loro, il passato non conta”

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Le parole dell'ex allenatore dei rosa in conferenza stampa
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Nel Giornale di Sicilia viene raccontato come Alessio Dionisi si avvicini alla sfida contro il Palermo con la naturale consapevolezza che per lui non sarà una partita come le altre. L’allenatore, che sulla panchina rosanero non ha vissuto l’avventura che sperava, preferisce però non soffermarsi sul passato: ciò che conta è l’Empoli di oggi, una squadra in crescita che con un successo potrebbe agganciare proprio i siciliani in classifica.

Dionisi riconosce la qualità dell’avversario, ma allo stesso tempo prova a spostare l’attenzione sulle motivazioni dei suoi giocatori. Arriva a dire che «sulla carta è il Palermo a essere favorito», sottolineando come i rosanero siano tra le candidate alla promozione. L’Empoli, dal canto suo, guarda alla sfida con l’ambizione di migliorare una posizione di classifica che il tecnico considera non adeguata al potenziale della squadra. L’obiettivo immediato, spiega, è rimanere “sul lato sinistro della classifica”, senza dimenticare che in un campionato così equilibrato «può succedere qualcosa di bello», pur senza lasciarsi andare a entusiasmi prematuri.

Parlando della squadra che oggi allena e confrontandola con il Palermo della stagione in cui sedeva lui sulla panchina, Dionisi evidenzia come i rosa siano cambiati, arricchiti da giocatori «di categoria anche superiore». Per questo preferisce concentrarsi sull’Empoli attuale, pur riconoscendo la solidità della formazione di Inzaghi, che, come sottolinea, ha vinto due volte per 5-0 e dispone di interpreti offensivi capaci di far male in molti modi. Gli azzurri, comunque, non si sentono intimoriti: secondo il tecnico hanno le qualità per limitare i rosanero e allo stesso tempo per creare loro dei problemi, purché affrontino la gara con attenzione e determinazione.

Il quadro che emerge dalle parole di Dionisi è quello di una partita di alto livello, dove il passato personale del tecnico diventa secondario rispetto alla sfida tecnica e mentale che attende entrambe le squadre.