Da Borgonuovo al Marc'Antonio Bentegodi, Antonio Di Gaudio si gode la carriera calcistica lontana dalla sua Palermo.
serie b
Di Gaudio: “Palermo? A 17 anni mi consigliarono di smettere, mi hanno ammazzato. Piansi come quando…”
Le parole del fantasista dell'Hellas Verona
Il prossimo 8 aprile tornerà in Sicilia con l'Hellas Verona, una sfida importante per gli scaligeri e per l'attaccante classe '89 che con il Palermo ha il dente avvelenato. Diventato grande in Emilia Romagna tra Castelfranco, Carpi e Parma, Totò non può dimenticare il grande sgarbo che il club rosanero gli fece nel 2007 quando gli diede il ben servito: "Sono nato a Borgonuovo, in mezzo a quattro quartieri, in una periferia non tanto bella, nelle case della Posta. Lì mi conoscono tutti. Mister Salvatore Zammitti, oggi al Palermo, è il padre che non ho mai avuto. Giocavo per strada, mi ha visto ed è stato una guida per me. Ha scoperto tanti talenti, è un fenomeno".
"Dal Ribolla passai al Palermo, giocavo poco, non ho mai capito i motivi, mi davano spiegazioni strane. Poi, prima di andare in ritiro con la Primavera- spiega ai microfoni della Gazzetta dello Sport-, mi hanno detto che era meglio se smettevo. Avevo 17 anni, mi hanno ammazzato, ho pianto come quando è morta mia nonna. Mi avevano voluto a tutti i costi. Incredibile".
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