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Di Gaudio: “Mi sto allenando, aspetto la chiamata giusta. Io al Palermo? Rispondo così”

Le dichiarazioni rilasciate dall'esterno offensivo palermitano in uscita dal Verona

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Ha lasciato lo Spezia dopo l'ennesima promozione conquistata in carriera.

Stiamo parlando di Totò Di Gaudio. L'esperto esterno offensivo di proprietà dell'Hellas Verona, dopo la parentesi in Liguria in prestito, è tornato in Veneto, con il club gialloblù che ha scelto di rimetterlo sul mercato. Intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', il calciatore originario di Palermo è tornato a parlare anche della possibilità di vestire un giorno la maglia rosanero. "Eh il Palermo... Anche loro hanno un girone tosto. Non escludo nulla, resto tifoso, lì c’è la mia famiglia, poi chissà", ha dichiarato il classe 1989, il cui futuro è ancora un vero e proprio rebus.

FUTURO -"Richieste? Qualche sondaggio c’è stato, ma se non sono cose concrete non ci penso. Lavoro qui da una settimana e aspetto. Poter tornare in B a vincere mi affascina, anche perché sarà un campionato bellissimo. Quattro promozioni conquistate? Non è mai facile vincere, soprattutto in piazze importanti. Io ce l’ho fatta in club che erano partiti con quell’obiettivo e l’hanno raggiunto. Anche a Carpi, dove c’erano giocatori oggi in A come Gagliolo, Letizia o Lasagna, e con un direttore come Giuntoli. Quale squadra mi piacerebbe portare in A? Le tre retrocesse sono ottime squadre, ma anche le neopromosse sono tutte importanti: c’è l’imbarazzo della scelta", ha proseguito.

PROMOZIONI - "Una classifica delle mie promozioni? Parma la prima, perché arrivata a sorpresa: abbiamo vinto all’ultima giornata a La Spezia e superato il Frosinone che

aveva pareggiato col Foggia. Poi quella di Carpi, perché era un gruppo di fratelli, affamati. Quindi Spezia e Verona, entrambe ai playoff: gli spareggi per la promozione sono partite speciali, i giocatori forti fanno la differenza ma anche il pubblico aiuta, vedi Verona nella finale col Cittadella. A La Spezia invece è stato fondamentale avere un direttore come Angelozzi che per tutto l’anno non ha mai mollato e che nel lockdown è stato un padre più che un direttore. Cosa hanno avuto in comune queste promozioni? La forza del gruppo è alla base di ogni successo. Basta per andare in A? Conta tantissimo, vedi il Cittadella che ce l’ha e arriva sempre lì a giocarsela. Un gruppo ovviamente con giocatori di qualità, come allo Spezia dove eravamo 20 titolari".

SERIE B -"Se in B conta la qualità o la corsa? Più la qualità, certo, ma poi devi correre tanto. Prima bisogna difendere, poi se davanti hai giocatori forti il

modo per fare gol lo trovi. Il Monza? E’ una squadra ottima, e il mercato non è finito. Non sarà comunque come il Benevento, che era più forte e che doveva andare in A un anno prima. Alternative al Monza? Bisogna vedere come finisce il mercato, però ripeto: le tre retrocesse sono all’altezza del Monza. Poi occhio al Frosinone: ottimo organico. E poi Empoli e Pordenone. Insomma, saranno in tanti a giocarsela. E io spero di essere in una di queste, per fare cinquina...", ha concluso Di Gaudio.

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