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Delneri-Mediagol: “Coronavirus? Dico la mia. Ricordo di Palermo e favola Chievo, tutto su Atalanta e Sampdoria. Io, la Roma e la Juventus, Totti, Del Piero e Cassano…”

L'intervista esclusiva concessa da Gigi Delneri, ex tecnico di Chievo, Atalanta, Sampdoria e Juventus, alla redazione di Mediagol.it

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Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Noemi Cusano

La scuola italiana in materia di allenatori è certamente tra le più qualificate e quotate su scala mondiale. Profili vincenti e sostenitori di varie correnti di pensiero sul piano tattico, filosofico e concettuale. C'è la schiera dei tecnici cosiddetti pragmatici e italianisti, cultori di un calcio attendista, solido e speculativo, fondato sulla cura maniacale della fase di non possesso, unitamente ad un'attenta copertura del campo e degli spazi finalizzata ad inaridire le fonti di gioco avversarie. A fare da contraltare c'è la nutrita corte di tecnici emersa nell'era moderna del nostro calcio, portatori sani di un'idea di gioco  fortemente propositiva e audace, imperniata su aggressività e marcata impronta offensiva, baricentro alto, linee corte e strette, pressing esasperato sulla trequarti avversaria, compartecipazione corale ed automatismi codificati nella tessitura delle trame d'attacco, ricerca costante di intensità, ampiezza, profondità. Due concezioni calcistiche, a loro modo estreme, che trovano nel compromesso del giusto e razionale equilibrio tra le due fasi l'ideale punto di convergenza. Poi ci sono i cosiddetti innovatori, coloro che con idee e metodologie, brillanti e funzionali, riescono a valorizzare al massimo i rispettivi organici, innestando concetti per certi versi rivoluzionari ed efficaci, sul piano strategico, della forma mentis, dell'interpretazione della gara. Tracciano un'impronta forte e tangibile, il cui calco contribuirà ad apportare una sostanziale evoluzione nel movimento, tracciando un chiaro segno di discontinuità col passato. Gigi Delneri, classe 1950 nativo di Aquileia, può certamente pregiarsi di appartenere alla ristretta cerchia di tecnici che hanno comunque lasciato un segno profondo nel calcio italiano. Il miracolo di managerialità e progettualità del suo Chievo, capace con idee, coraggio e chirurgica organizzazione di gioco, di ergersi a capolista in Serie A mettendo in serio imbarazzo tutte le big del campionato, resterà scolpito nella storia e nella memoria di chi ama il calcio.  Indole propositiva, nessun timore reverenziale, la capacità di accorciare sempre in avanti con le linee, di conferire dinamismo ed intensità alla manovra, di proporre un calcio sempre incisivo e verticale, alla ricerca costante di ampiezza e profondità. Una ricetta che Delneri ha riproposto con criterio e successo in altre due esperienze esaltati con l'Atalanta e la Sampdoria, con la compagine blucerchiata che prevalse sul filo di lana sul Palermo di Delio Rossi in un avvincente duello per la qualificazione alla Champions League. L'esperienza in rosanero interrotta dall'impazienza di Maurizio Zamparini, quelle con Roma e Juventus, significative ma non entusiasmanti, vissute in  momenti storici particolari dei due club. L'ex tecnico dei clivensi si racconta, ripercorrendo in un viaggio a ritroso virtuale la sua brillante carriera nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it. Tanti i temi affrontati da Delneri: dall'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus che sta sconvolgendo l'esistenza e la quotidianità di ognuno di noi, al fenomeno Atalanta, con la compagine di Gasperini capace di incantare tutti in Italia ed in Europa prima della sospensione della stagione, la favola Chievo e l'impresa con la Sampdoria, la stagione di Palermo, il nuovo percorso dirigenziale in Sicilia di Leandro Rinaudo, il rapporto con Zamparini, le parentesi travagliate alla guida di Roma e Juventus e tanto altro ancora...

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