"A Udine fu come un padre, sa valorizzare i giovani".
serie b
D’Agostino su Marino: “A Udine fu come un padre, Palermo scelta di cuore”
"E' un allenatore che predilige il gioco offensivo e credo questa sia la sua prerogativa. Bisognerà ascoltare le sue volontà"
Descrive così Gaetano D'Agostino le qualità del nuovo tecnico del Palermo Pasquale Marino. L'ex centrocampista deve molto al tecnico marsalese, che durante la sua avventura all'Udinese ha toccato il picco più alto della sua carriera. Intervistato da Il Giornale di Sicilia l'ex regista di Roma, Messina e Fiorentina ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Credo che per lui parli la storia, ha guidato grandi squadre e ha sempre fatto bene. Spero che il Palermo possa dargli in mano una squadra capace di interpretare le sue idee, è un allenatore che predilige il gioco offensivo e credo questa sia la sua prerogativa. Bisognerà ascoltare le sue volontà".
D'Agostino è palermitano, Marino marsalese. L'importanza della sicilianità: "Per prestigio e responsabilità, Palermo può essere una tappa fondamentale. Torna nella sua terra dopo aver girato l’Italia e questa è forse la responsabilità più grande, ma credo abbia accettato proprio per questo. Alla fine Palermo, al di là delle ultime vicissitudini, è una grande piazza e ha un grande pubblico. Però credo che la sua sia stata una scelta di cuore" .
Il Palermo ripartirà da un mix di giovani e calciatori più affermati, secondo D'Agostino il tecnico marsalese può essere l'uomo giusto per ripartire: "Da allenatore con un certo appeal verso chi punta sui giovani dico che i ragazzi vanno coltivati. Marino, all’Udinese e altrove, ha avuto dei giovani bravi e ha completato il loro processo di consacrazione. Alla base devono però avere dei fondamentali, se l’allenatore deve costruire il giovane allora è difficile, visto che deve pensare anche ai risultati".
Il rapporto con Marino è sempre stato ottimo: "Ricordo sempre quegli anni con molto affetto, con lui poi ho instaurato un rapporto quasi da figlio col padre. Siamo conterranei, parlavamo la stessa lingua e per anni mi ha dato in mano le chiavi della squadra. Sapevo cosa volesse da me e lui era consapevole di cosa potessi dargli, da lì è nato un rapporto meraviglioso con lui e col suo staff. Gli auguro il meglio perché se lo merita. Real Madrid e Juventus? Eh, all’epoca mica si parlava di squadre normali. Mi cercavano alcune delle migliori squadre d’Europa e sapeva benissimo che potevano segnare una tappa fondamentale per la mia carriera - ha concluso D'Agostino -. Lui mi ha dato totale disponibilità e il suo benestare. Anche se non s’è fatto nulla, vedermi alla Juventus o al Real Madrid poteva essere una sua vittoria".
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