"Non mi aspettavo di giocare mercoledì al San Paolo e, quando Iachini mi ha detto di scaldarmi, ero contento. Certo, avevo un po' d'ansia, soprattutto perché avrei giocato in un campo così importante contro una squadra top come il Napoli. Quando entri in campo dimentichi tutto, poi a freddo ti rendi conto dell'ambiente che c'era". Così Gaston Brugman ha raccontato il suo debutto in Serie A. Mercoledì, nel corso del secondo tempo di Napoli-Palermo, il regista classe '92 ha bagnato l'esordio nel massimo campionato italiano, rilevando Enzo Maresca. Un passaggio di consegne? Non proprio. Innanzitutto perché Maresca ha ancora tanto da dare alla causa dei siciliani; secondariamente poiché l'uruguaiano - almeno nei pensieri di Iachini - non è ancora pronto del tutto per giocare con continuità ai livelli richiesti e imposti dal campionato.
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Brugman si fa spazio: “Datemi le chiavi del centrocampo e farò la differenza. Maresca un maestro, quello sfogo sui social…”
Le dichiarazioni dell'uruguaiano in conferenza stampa
di Claudio Scaglione
Lasciar tutto per Gaston -"Preferire un debutto diverso? A livello personale avrei sperato di esordire in A già con il Pescara, sarebbe stato bello se avessimo vinto ma a livello individuale è stato un passo importante per me e per la mia famiglia che ha lasciato l'Uruguay per puntare tutto sulla mia carriera".
Evoluzione tattica -"All'Empoli sono arrivato quando avevo 15 anni: facevo il trequartista, a volte la punta e per questo mi paragonavano a Montella e Recoba. Poi ho cambiato ruolo e sono diventato un regista. Per me Marino a Pescara è stato l'uomo della svolta. Empoli una tappa importante perché si lavora molto sulla tattica rispetto all'Uruguay, sono cresciuto con loro sia umanamente che calcisticamente. Sono andato via sia per scelte più economiche che tecniche - ha detto l'uruguaiano in conferenza stampa -. Qual è ora il mio ruolo preferito? Ho finito da mezzala con il Pescara lo scorso anno e penso di aver dato una mano importante agli abruzzesi lo scorso campionato. Penso che come regista mi sento più a mio agio ma preferisco non fare la fase difensiva ma soltanto impostare il gioco".
La profezia di Maresca -"Enzo ha detto che sarò il regista del futuro? L'ho ringraziato per le frasi sul mio conto, sentirsi dire queste cose da un calciatore che ha giocato in grandi squadre è un onore. Io sono certo di poter dare una mano importante al Palermo, a centrocampo c'è una bella lotta, ma siamo tutti amici e ci frequentiamo molto".
Sfogo sui social -"Quella frase scritta su Twitter qualche settimana fa ('Non sono fragile')? L'ho scritta perché non mi sento meno forte degli altri a livello fisico, penso che a volte la forza debba arrivare dalla mente. Se sento la fiducia Iachini? Sì, sono felice di aver esordito ed adesso voglio essere importante per la squadra. Giocando da trequartista potrei dare di più, forse potrei dare qualcosa di diverso giocando vicino alla porta. in questi primi mesi mi aspettavo di poter giocare di più, avrei preferito avere una chance prima ma sono contento ugualmente e ho imparato molto dai veterani come Enzo Maresca, a cui vanno i miei ringraziamenti".
Scelta rosanero -"E' stato un insieme di cose: ho visto che qui arrivano molti sudamericani che fanno sempre un salto importante. Per continuare la mia crescita ho scelto i rosa anche perché questo è stato il club che mi ha cercato di più: la squadra mi può aiutare a crescere".
Due match in casa - "E' fondamentale che il pubblico ci aiuti perché nel momento di difficoltà loro sono sempre importanti. Avere due partite in casa è un grande vantaggio. Io qui grazie al rifiuto di Viviani? Non l'ho ancora chiamato, ma siamo rimasti molto amici e credo che ci sentiremo presto".
Tonelli e Saponara - Riccardo è un giocatore diverso da quando l'ho conosciuto e a adesso è migliorato in modo pazzesco. Tonelli è un giocatore importante per l'Empoli e avrebbe dato una grande mano al palermo ma i giocatori che abbiamo sono di livello e stanno facendo molto bene.
Il vero Palermo? -"Contro l'Inter abbiamo fatto una partita perfetta, poi con il Napoli il match è stato diverso e loro hanno dimostrato che era impossibile attaccarli. Hanno avuto sempre loro la palla, non so ancora quale sia il vero Palermo".
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