Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

IL COMMENTO

Brescia-Palermo 1-0: Adorni gol gela Dionisi! Rosa spariti nella ripresa, vince Maran

Palermo Calcio
Palermo autorevole e manovriero nel primo tempo, ma poco incisivo e sostanzialmente sterile. I rosa calano vistosamente e subiscono ritmo ed intensità di un Brescia che domina la ripresa e vince con il gol di Adorni
Mediagol ⚽️

di Leandro Ficarra

Il fiele in fondo al calice di un debutto non all'altezza delle aspettative. La zuccata vincente di Adorni a fil di cronometro, su cross perfetto di Dickmann, ha regalato i tre punti al Brescia di Maran, punendo un Palermo letteralmente sparito dal campo nella ripresa, dopo una prima frazione autorevole ed ordinata, seppur sterile ed a tratti scolastica, da parte degli uomini di Dionisi. Premio legittimo al secondo tempo intenso, coraggioso e propositivo delle rondinelle,riemerse dal tunnel degli spogliatoi del Rigamonti con ben altro piglio e convinzione rispetto a quanto mostrato nei primi quarantacinque minuti.

Poiché, obiettivamente, approccio ed interpretazione del match di Brunori e compagni, fino all'intervallo, erano stati piuttosto confortanti.

Schierato con il consueto 4-3-3, in fotocopia all'undici titolare proposto a Parma, il Palermo ha cercato fin da subito di prendere in mano inerzia della sfida e pallino del gioco. Riuscendo a restare corto, coeso a piuttosto alto col baricentro, gestendo ritmo e possesso della sfera, cercando di tenere il Brescia ben lontano dalla propria area di rigore. Identità tattica, principi e tracce di manovra rosa erano certamente tangibili nelle intenzioni, troppo spesso rimaste tali per un evidente deficit in termini di fluidità e rapidità nella circolazione della sfera, unitamente ad una qualità di esecuzione non eccelsa, in sede di rifinitura e finalizzazione, che ha mortificato giocate potenzialmente pericolose.

Il Brescia è partito guardingo e contratto al cospetto del più quotato avversario, cercando di coprire il campo alle sue spalle e creare densità, raddoppiando sistematicamente sugli esterni, curandosi principalmente di non prestare il fianco alla formazione siciliana. Supremazia territoriale indiscussa per il Palermo in avvio, con pressing alto sul primo possesso dei padroni di casa, linee brave ad accorciare il campo ed aggredire con veemenza in fase di riconquista.

Decisamente meno brillante e solerte con la palla tra i piedi, il Palermo ha spesso cucito la sua manovra con linearità ma senza grandi acuti. Fase di costruzione tendenzialmente macchinosa e piuttosto piatta, con rari guizzi di fosforo, nessun picco di estro e imprevedibilità, zero cambi di ritmo o lampi ferali nell'ultimo terzo di campo utili a scompaginare il dispositivo di Maran. In quelle sporadiche circostanze in cui è riuscito a trovare verticalità ed ampiezza, con trame corali o strappi individuali, la compagine di Dionisi ha creato le premesse della pericolosità in area lombarda. Un paio di fraseggi ben orchestrati sulla catena di destra, che hanno liberato la corsa sul fondo di Diakitè, altrettante percussioni sul fronte opposto di Di Francesco. Buone trame, fluide e ficcanti, vanificate da vizi di dosaggio o concetto al momento dell'assist, o da reattività e coordinazione non ideali come nel caso delle conclusioni sballate firmate Di Francesco, Insigne e Brunori. Del Brescia, dalle parti di Gomis, neanche l'ombra. Proprio il portiere ex Torino, in uno dei rari palloni spiovuti in area siciliana nel primo tempo, è ricaduto male sul terreno di gioco in seguito ad un'uscita alta. Problema al ginocchio e sostituzione forzata, con debutto stagionale di Sebastiano Desplanches.

Partita e rapporti di forza sul manto erboso radicalmente ribaltati nella ripresa. Dopo un bel destro dai venti metri di Ranocchia con parata plastica di Lezzerini, il Palermo è progressivamente sparito dal campo. Il Brescia si è liberato da ogni timore reverenziale, implementando vertiginosamente ritmo e giri del suomotore, alzando baricentro e linea del pressing. Sovrastando atleticamente e sul piano agonistico un Palermo sempre più lungo, smunto ed in affanno.

Calo vistoso della squadra di Dionisi, improvvisamente remissiva, caotica ed incapace di uscire con ordine e lucidità dal forcing avversario. Lund ha evidenziato le note difficoltà in fase di copertura, gli attaccanti mostravano chiari segni di fatica nel pressare e ripiegare coi tempi giusti, fisiologica flessione di energie e lucidità anche in zona nevralgica. Poca coesione ed armonia tra i reparti, schermatura approssimativa e lacunosa della linea difensiva, spesso nuda sotto pressione, in evidente difficoltà. Le chances per il Brescia si sono susseguite in rapida successione: Cistana, Bertagnoli, Borrelli, Verreth, ancora Bertagnoli, poi Adorni.

Lombardi arrembanti, Palermo alle corde ed incapace di riproporsi in modo organico ed efficace. I cambi di Dionisi, stavolta, Saric e Di Mariano per Ranocchia e Di Francesco, non hanno migliorato la situazione. Anzi, al netto di un paio di strappi estemporanei, Di Mariano e lo stesso Insigne, la fase offensiva rosa si è ridotta ai minimi termini. Henry per Brunori e Buttaro per Lund le ultime mosse per  cercare di arginare l'incedere del Brescia. Desplanches ha alternato buoni interventi ad un paio di incertezze rivedibili, abnegazione e buona sorte della difesa rosa hanno evitato il peggio sui numerosi corner lombardi ed annessi flipper nell'area piccola. Quindi è arrivata, allo scoccare del novantesimo, l'incornata vincente di Adorni, dimenticato dalla linea difensiva ospite. Retroguardia, nella fattispecie,  uscita non benissimo su una seconda palla figlia dell'ennesimo corner. Brescia che gestisce e congela con ardore e mestiere i quattro minuti di recupero. Palermo che non fa ovviamente drammi, ma mastica amaro. Valore assoluto della rosa e del progetto tecnico, allo stadio embrionale ed in fase di rodaggio, non sono minimamente in discussione. Tatticamente ed atleticamente il campionato di Serie B si conferma livellato, complesso ed estremamente competitivo. Al netto del risultato, la prestazione del Rigamonti può certamente fornire indicazioni significative, o comunque spunti di riflessione, in chiave mercato.  A Dionisi serviranno tempo, pazienza e lavoro per perfezionare automatismi, corroborare equilibri collettivi, inculcare al gruppo principi di gioco di cui già si intravede l'essenza. Aleggia, tuttavia, il fondato sospetto che questo organico possa e debba essere ancora ottimizzato ed impreziosito , magari con  un tassello per reparto, al fine di legittimare e ribadire con forza l'ambizione di primeggiare nel torneo cadetto.

tutte le notizie di