E’ tuttora un oggetto misterioso di questo Palermo.
Ouasim Bouy, centrocampista classe ’93 prelevato in estate in prestito dalla Juventus, ha collezionato un solo minuto in questo avvio di stagione: De Zerbi lo ha fatto subentrare a tempo quasi scaduto di Sampdoria-Palermo, match in cui i rosanero si sono fatti recuperare proprio all’ultimo respiro dal gol di Bruno Fernandes.
L’ex PEC Zwolle è stato raggiunto in città da un giornalista olandese a cui ha rilasciato un’interessante intervista: si parla di ambientamento e approccio alla realtà palermitana, ma anche – in seguito – di campo e obiettivi futuri. “Siamo in Italia, ma è come se non lo fossimo. Palermo è un po’ un’intersezione tra l’Europa e il Medio Oriente – dice Bouy a Voetbal International -. La lingua? Dicono che io parli italiano meglio dei siciliani. Il siciliano è molto difficile da capire. Di solito comprendo per larghi tratti ciò che mi viene detto, ma alcune parole in siciliano non le capisco proprio“, prosegue l’ex Juve che ammette: “Quando sono venuto a Palermo, mi chiedevo se alla fine avrei notato in qualche modo la presenza della Mafia. Ma finora nulla“.
Il problema è che sei in prestito,quindi il Palermo non ha convenienza a farti giocare.