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Boscaglia: “Palermo ha inciso sul mio addio all’Entella. Mirri e Di Piazza? Non li ho sentiti, ma…”

Le prime parole del nuovo tecnico del Palermo Roberto Boscaglia

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Dopo una trattativa articolata, a tratti estenuante, il matrimonio professionale tra il Palermo e Roberto Boscaglia si è felicemente celebrato.

Il tecnico originario di Gela è decisamente un profilo top per la categoria, il suo percorso professionale è piuttosto eloquente in tal senso. Nel corso della sua carriera, l'ex allenatore del Trapani ha costantemente professato una filosofia calcistica audace e dalla spiccata connotazione offensiva. Il rombo costituisce tendenzialmente il modulo prediletto dal nuovo tecnico rosanero ma, in relazione a contingenze a gara in corso e caratteristiche dell'avversario, Boscaglia ama utilizzare anche specifiche varianti tattiche come il 4-3-2-1 o il 4-2-3-1. L'ingaggio dell'ex tecnico della Virtus Entella certifica le ambizioni del Palermo che punta dritto alla conquista della seconda promozione consecutiva ed al ritorno immediato in Serie B. Toccherà adesso a Sagramola e Castagnini potenziare e rifinire l'intelaiatura dell'attuale organico in sede di calciomercato per consentire a Boscaglia di centrare l'obiettivo.

Ecco le prime dichiarazioni del coach siciliano da nuovo allenatore del club di Viale del Fante:"Addio all'Entella? Il Palermo ha certamente inciso tanto. In tutti i matrimoni ci sono i momenti in cui tutto va per il meglio alternati a momenti di dissapori. Avere le attenzioni del Palermo per un siciliano è importante, parlando con la società ligure su alcuni temi non ci siamo più trovati. Un allenatore conosce i giocatori quando li allena -  ha continuato Boscaglia - , prima voglio conoscere un po' tutto di loro per poi parlarne. Mirri e Di Piazza? Sicuramente parleremo, ma al momento non li ho sentiti. Dall'inizio della mia carriera sono chiaramente cambiato perché lì l'esperienza è tutto e devi cercare di non commettere errori che magari hai commesso in passato. In generale come principio sono sempre lo stesso, un conto avere a che fare con un giocatore di Eccellenza e un conto è allenare calciatori che hanno fatto la Serie A. Ti devi approcciare in modo diverso"