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Barone: “Io, il Palermo e gli anni al Foggia con Zeman. Sarà una bella partita”

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Le dichiarazioni rilasciate da Onofrio Barone, doppio ex di Palermo e Foggia, alla vigilia del match in programma al "Barbera"

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"Ho iniziato in una piccola squadra della città. Poi in una partita il Palermo mi notò e mi prese. Feci tutte le categorie, dagli Esordienti alla Primavera. Poi ci fu l’esordio in B con Renna. Quell’anno feci una ventina di presenze e tre gol. Al tempo Zeman in Primavera mi utilizzava come terzino, ed è in questo ruolo che esordii in prima squadra. Poi negli anni avanzai a centrocampo". Lo ha raccontato Onofrio Barone, intervistato ai microfoni de "La Casa di C" alla vigilia della sfida tra Palermo e Foggia, in programma domenica pomeriggio allo Stadio "Renzo Barbera". "Entrambe sono due realtà importanti che purtroppo per le proprie vicissitudini si trovano in questa categoria. Per storia e passione sono due piazze che meritano altro. Spero possa essere una bella partita, ma ho pochi dubbi a riguardo. Zeman verrà qua a Palermo per fare la partita, non certo per fare catenaccio. Questo girone lo vedo molto difficile. Ci sono squadre di grande valore, basti pensare al Bari. Penso possa essere l’anno giusto per il loro ritorno in Serie B", le sue parole.

GLI ANNI A PALERMO - "L’esordio fu rocambolesco. Nell’anno di Primavera mi volevano cedere a una squadra che militava in un campionato interregionale. Io mi opposi e mi punirono, mettendomi sostanzialmente fuori rosa. Ci fu un’amichevole della prima squadra contro una formazione straniera. L’allenatore Renna aveva bisogno di qualche giocatore e andai. Giocai e feci una buona prestazione, tanto che Renna chiese dove fossi stato fino a quel momento. Mi ritrovai dopo pochi giorni titolare in Serie B. Fu una emozione incredibile, una grande soddisfazione. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, esordire con la squadra della propria città è qualcosa di indescrivibile. Anche perché al tempo per un giovane non era facile entrare nel mondo della prima squadra. Ero visto e considerato sempre come il giovane. Ho dovuto lasciare Palermo per sentirmi ed essere considerato un vero giocatore".

IL FOGGIA E ZEMAN -"Il primo anno in C facemmo bene ma non riuscimmo a salire in B. Cosa che accadde, invece, l’anno successivo con Caramanno. La partita decisiva di quell’anno fu contro il Palermo. Se avessero vinto, ci avrebbero agganciato al secondo posto e si sarebbe dovuto disputare lo spareggio. In caso contrario saremmo saliti noi. Giocammo a Trapani e la partita finì 1-1”. Marcatore? Onofrio Baron. Zeman? Alla fine del girone d’andata eravamo ultimi. La piazza era scoraggiata e da fuori ci davano per spacciati. Ma nel ritorno ingranammo e andammo vicini a salire in Serie B. L'anno successivo vincemmo il campionato. Fu una grande cavalcata. In A era rimasta la stessa squadra che c’era in Serie B. Inoltre, le prime tra partite coincisero con la trasferta a San Siro contro l’Inter, la sfida in casa contro la Juventus e la trasferta a Firenze. Facemmo quattro punti, sfiorando la vittoria all’esordio, finito poi 1-1 contro i nerazzurri. A San Siro in taxi? Prima di trasferirci allo stadio, ci si ruppe il pullman. Arrivammo a San Siro con sei o sette taxi con tutte le borse caricate sopra", ha ricordato Barone. Infine, un curioso aneddoto: "Durante un ritiro prepartita con il Foggia eravamo in una camera a giocare a briscola. Zeman venne e, senza dire nulla, si mise a giocare con noi. Poi ci fece la multa l’allenamento successivo, ma si multò anche lui".

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