"Oggi dopo quattro anni, quando sento l'inno del Bari, mi viene la pelle d'oca e mi rendo conto di quanto il calcio sia coinvolgente e stressante. È totalizzante". Lo ha detto Luigi De Laurentiis in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del "Corriere dello Sport". Diversi i temi trattati dal presidente del Bari, prossimo avversario in campionato del Palermo: dalla promozione in Serie B conquistata con tre giornate d'anticipo, al futuro del club pugliese. Ma non solo...


LE DICHIARAZIONI
Bari, De Laurentiis: “Subito in A? Perché no. Col Palermo vorrei 58 mila tifosi”
Dal progetto tecnico al ricorso sulla multiproprietà: le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Bari, Luigi De Laurentiis
BILANCIO - "Più che la start up iniziale, la sfida è stata comprendere la parte dirigenziale e la parte tecnica del gioco del calcio. Ho impiegato del tempo per trovare le persone giuste. Al primo anno di C, ad esempio, è stata durissima con la finale dei playoff persa. Ma il secondo anno, se possibile, è stato anche peggio: tante delusioni da dover gestire, un allenatore e un direttore sportivo cambiati... E arriviamo all’attualità, non meno tosta: siano stati primi dalla quinta giornata. Ma la gestione della paura è stata notevole perché in C puoi arrivare solo primo per meritarti la promozione, perché i playoff sono un terno al lotto. Abbiamo sfruttato le esperienze del passato. Ho trovato il direttore sportivo giusto che ha costruito la squadra in funzione del gioco dell’allenatore. La scelta è stata vincente, il rapporto ha funzionato molto bene", le sue parole.
MERCATO - "Ci incontreremo a breve. Il nostro ds Ciro Polito sta lavorando per capire dove andare: avremo bisogno di tanti giovani ma la squadra ha già una base molto buona e calciatori adatti al nuovo torneo. Giovani di proprietà o prestiti? Sarà un mix. Bisogna guardare al nostro budget che già in Serie C era da B: abbiamo un monte ingaggi, comprensivo dell’extra campo, da 10 milioni di euro. Il Bari fattura molto meno, oggi: per il momento la gestione produce perdite. Prendere stranieri? Dipenderà dalle opportunità che ci saranno. Quest’anno c’era la possibilità di prendere un argentino, Botta, e lo abbiamo fatto. Un calciatore che mi affascina particolarmente? Ibra mi diverte da morire. Un personaggio a parte, grande comunicazione, potente, irriverente".
MULTIPROPRIETA' - "Abbiamo tempo sino al 2024? Abbiamo un ricorso in atto e aspettiamo un risultato. Anche perché ci hanno permesso di rilevare il titolo sportivo, iscriverci per quattro campionati di fila e improvvisamente sono cambiate le norme. Chiediamo di avere il tempo necessario per cedere il Bari. Le nuove regole rendono difficile cedere una società se c’è già una data vincolante. È più facile che vendiate il Bari o il Napoli? È difficile scegliere. C’è grande interesse per il calcio italiano che ha un appeal molto significativo per il mondo, arabo, americano, dei fondi. Lo abbiamo visto per il Milan in questi giorni. Il rischio, vendendo i nostri asset agli stranieri, è di perdere un po’ l’identità, io sono nazionalista. Ma gli investimenti anche esteri portano avanti il brand che resta italiano. Vediamo".
OBIETTIVO SERIE A -"Cosa succede se il Bari il prossimo anno viene promosso in Serie A? Dovremo essere bravi a trovare la soluzione nel rispetto delle regole... Sia chiaro: siamo ambiziosi, il Bari vuole lottare per la promozione: basta osservare il campionato di adesso, in cui in cima sono arrivate anche squadre che hanno investito poco. Vogliamo lottare per salire subito. Se poi ci riusciremo, ci porremo il problema della multiproprietà. Se mi staccherei volentieri dal Bari? Certo che no. Sarebbe un dispiacere dopo quattro anni di impegno. Anche nelle istituzioni abbiamo trovato grande accoglienza e tante amicizie, la città ha un potenziale enorme, erano in ventimila il primo anno per l’ultima gara in D. Sto constatando che è ritornata un’emozione a Bari, in una città che è stata tante volte delusa. Niente promesse? Non vendo fumo, voglio mantenere le promesse del momento. Quanto può valere il Bari in A? È da capire, non abbiamo fatto ancora dei calcoli. Intanto abbiamo un fantastico sponsor, Casillo, una realtà fantastica con un fatturato di un miliardo e seicento milioni di euro, una realtà internazionale incredibile".
PALERMO E NON SOLO -"Quanti biglietti abbiamo già venduto per Bari-Palermo? Al momento più di seimila e spero di arrivare ai 30 mila. Vediamo di cosa è capace la gente di Bari. Sarebbe bello essere in 58 mila per dare uno schiaffo virtuale anche alla Serie A. Contro l’Andria eravamo in oltre 24 mila al San Nicola, ottavo incasso nazionale compresa la Serie A. Questo rende l’idea delle potenzialità di questo Bari. Come ho festeggiato la promozione? Prima una cena. Poi, quando è arrivato il pullman da Latina, è cominciata una festa indescrivibile: eravamo in mezzo alla gente con i fumogeni che mi entravano nell’auto. Indimenticabile. Il rapporto con i tifosi? Buono. Abbiamo oltre un milione di tifosi, un bacino d’utenza molto importante. Abbiamo ricevuto tanti messaggi anche dall’estero e molti nostri sostenitori sono venuti anche da altri Paesi, dove c’è molta presenza del Bari", ha concluso De Laurentiis.
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