serie b

Ascoli-Palermo 1-2: missione compiuta, Moreo ed Haas sbancano il Del Duca. I rosa si regalano la speranza…

Ascoli-Palermo 1-2: missione compiuta, Moreo ed Haas sbancano il Del Duca. I rosa si regalano la speranza…

Prestazione diligente e volitiva con la vittoria che arriva nel finale grazie ad un acuto di Haas. Uno straripante Moreo apre le marcature, Addae riequilibra il punteggio prima del sorpasso definitivo. Successo che tiene vive le chance di...

Mediagol2

di Leandro Ficarra

Missione compiuta. Dopo aver trasformato il suo finale di stagione in un festival di rimpianti, il Palermo si regala almeno un'appendice di speranza. Appiglio ragionevolmente flebile, ma bizzarrie ed imprevedibilità dell'universo calcio concedono ancora margini di promozione diretta in massima serie.

La compagine di Delio Rossi ha capitalizzato al massimo il turno di riposo del Lecce, conquistando l'intera posta in palio contro l'Ascoli ed accorciando sensibilmente il distacco dalla formazione salentina. Soltanto un punto adesso separa le due formazioni, con i giallorossi che saranno di fatto costretti a vincere l'ultima gara in calendario da regularseason contro lo Spezia di Pasquale Marino.  Il Palermo dovrà dar seguito al blitz esterno in terra marchigiana regolando al "Barbera" il Cittadella e sperando che i liguri rovinino la festa a Liverani al "Via del Mare".

La compagine rosanero deve necessariamente vincere per sperare. Idem il Lecce, per mettersi a riparo da qualsiasi sorpresa e blindare il secondo posto. In caso di pareggio contro il Cittadella, il Palermo potrebbe soltanto auspicare una sconfitta interna dei giallorossi contro lo Spezia. L'aggancio in classifica equivarrebbe di fatto ad un sorpasso, in ragione del computo degli scontri diretti che premia senza appello i rosanero. Un punto basterebbe al Lecce per garantirsi il salto di categoria nel caso in cui il Palermo non riuscisse a battere il Cittadella. Nulla muterebbe in classifica nel caso in cui le due contendenti dovessero conseguire il medesimo risultato e  sarebbero ovviamente i pugliesi in quel caso a festeggiare. Scenario fluido ed al contempo incerto, che regalerà comunque un ultimo turno di campionato avvincente. Lecce e Palermo sospesi tra il paradiso calcistico della Serie A diretta ed il purgatorio dei playoff, tortuoso sentiero alternativo non privo di insidie di varia matrice.

Sorvolando sui punti dilapidati in modo incomprensibile ed inopinato dalla formazione rosanero, la vittoria di Ascoli non era affatto da considerarsi scontata. Se non altro, per le titubanze mentali, tecniche e motivazionali mostrate dal Palermo contro Padova, Livorno e Spezia. Tre gare chiave in ottica promozione, in cui alla compagine rosanero sono mancate concretezza e lucidità,  attenzione e cattiveria calcistica per fare bottino pieno. Un potenziale tris di vittorie che ha portato in dote solo tre punti. Frutto di altrettanti pareggi. Al Del Duca era l'ultima chiamata per la squadra di Delio Rossi: il Palermo ha risposto presente.

L'Ascoli non aveva oggettivamente nulla da chiedere a questo match ed al suo finale di campionato.

L'aspetto motivazionale ha certamente costituito un fattore significativo che ha fatto pendere la bilancia dalla parte della formazione ospite. I marchigiani non hanno di certo lesinato energie o tirato indietro la gamba. Tuttavia è innegabile che, in ragione dell'obiettivo ancora nel mirino, il Palermo ha mostrato determinazione, intensità e ferocia nel perseguire la vittoria. Patrimonio di peculiarità profuso sul rettangolo verde in misura ben diversa rispetto all'avversario di turno.

I padroni di casa hanno disputato la loro onesta partita. Il Palermo ha sciorinato applicazione mentale, tensione nervosa e voglia di vincere. Prerogative che nei frangenti decisivi del match fatto la differenza.

Delio Rossi ha compiuto scelte logiche e dettate dal buonsenso ma al contempo coraggiose. In linea con stato di forma dei singoli ed indicazioni fornite dal terreno di gioco, ha lanciato Mazzotta, Szyminski e Trajkovski nell'undici titolare. Rispoli, Aleesami e Falletti  si sono di conseguenza accomodati in panchina. Queste le novità sostanziali tra le pieghe del consueto rombo proposto dal tecnico romagnolo, unitamente al tandem d'attacco composto da Puscas e Moreo in ragione del forfait di Nestorovski.

Nonostante una supremazia territoriale nitida e marcata, il Palermo non è riuscito a sbloccare il punteggio nella prima frazione. Moreo ha ribadito il suo stato di grazia, fungendo da terminale offensivo dinamico e polifunzionale.

Sponde aeree, attacchi alla profondità, copertura della sfera, percussioni palla al piede, conclusioni pericolose, assist per i compagni. Moreo versa in una condizione psicofisica straripante, evidenzia una progressiva crescita in termini di autostima e intraprendenza, implementa costantemente il peso specifico nell'economia del gioco della squadra.

Tre le chance per l'ex Venezia più due assist, a Puscas e Jajalo, in una prima frazione chiusa da un altro bel fraseggio sprecato da Trajkovski. Pokerissimo di occasioni da rete ma zero gol segnati dalla formazione di Delio Rossi all'intervallo.

La ripresa ha visto un Palermo sostanzialmente sempre in controllo e proteso all'offensiva. Prima Lanni ha compiuto una vera prodezza sempre su Moreo, quindi si è arreso alla boa milanese, bravo a chiudere in rete una corta respinta su tiro-cross di Szyminski. Non c'è neanche il tempo di esultare in casa rosa. Come triste e rovinosa consuetudine. Addae sfrutta la dormita generale della retroguardia siciliana e sbuca su una palla inattiva, battendo Brignoli da due passi.

Lo schiaffo del pari istantaneo, seppur brusco, non spegne gli ardori rosanero. Consapevoli di essere ormai all'ultima fermata, gli uomini di Rossi tirano fuori attributi e carattere provando a rimettere subito la testa avanti.

Rossi trova nuova linfa negli ingressi di Falletti (out Puscas) e Fiordilino (per Murawski) e disegna una sorta di 4-3-2-1 con Moreo  terminale offensivo. Dopo encomiabili tentativi del solito Moreo (bravo Lanni) una segnalazione di off-side strozza l'urlo di gioia in gola a Trajkovski. Quando Rossi pareva masticare rabbia mista a sarcasmo, ci pensava il leader stoico ed inesauribile Jajalo a portare avanti l'ennesimo pallone con perseveranza e costrutto: l'imbucata del nazionale bosniaco è un invito irrinunciabile per l'inserimento di Haas, che regala vittoria e speranza alla sua squadra. I cinque minuti di recupero non generano amare sorprese per la formazione rosanero. Il Palermo gestisce con saggezza e lucidità possesso palla e ultime folate bianconere. Le prestazioni convincenti di Mazzotta e Szyminski, seppur adattato in un ruolo non propriamente di sua pertinenza, hanno premiato coraggio e lungimiranza di Delio Rossi. Così come la prova di Trajkovski, non sempre lucido e concreto all'atto di chiudere la giocata, ma certamente intenso e volitivo in entrambe le fasi di gioco.

Al netto di limiti strutturali, cronici difetti e solite amnesie, la performance dei rosanero è stata apprezzabile. Trascinata da Jajalo e Moreo, leader dominanti e straripanti nei rispettivi reparti, la squadra di Delio Rossi ha denotato buona linearità nello sviluppo della manovra. Manovra fluida e scorrevole che si è dipanata con profitto sia in ampiezza che in profondità, vanificata da eccesso di foga o semplice imprecisione in sede di rifinitura e finalizzazione. Lucidità e concretezza, fortunatamente, hanno ispirato gli uomini di Delio Rossi in occasione dei gol che hanno deciso la partita.

Non resta che preparare con attenzione e scrupolo la sfida contro il Cittadella. Godendosi l'ultima chance di promozione  diretta che il Palermo si è diligentemente costruito sul manto erboso del "Del Duca". Con la consapevolezza che il Lecce resta ragionevolmente favorito. In virtù del punto di vantaggio e della possibilità di giocarsi il match-point al "Via del Mare".I rosanero possono soltanto vincere e sperare. Il calcio è strano...