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L'INTERVISTA

Amauri: “Palermo mi fece fare il salto di qualità, Zamparini e Foschi importanti”

Palermo Amauri
Le dichiarazioni rilasciate dall'ex attaccante rosanero dopo il ritorno in città per l'inaugurazione del Palermo CFA.
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Un passato in Sicilia ricco di gioie, vittorie e soddisfazioni, in una squadra di altissimo livello, impreziosito da un rapporto umano fortissimo con la piazza e la tifoseria. Diversi i temi trattati dall'ex centravanti rosanero Amauri, intervistato ai microfoni di "TuttoMercatoWeb" dopo il weekend trascorso nel capoluogo siciliano: da Maurizio Zamparini a Rino Foschi fino al ritorno a Palermo. Ma non solo...

Amauri, che effetto fa tornare a Palermo?

“Tornare a Palermo è un’emozione. Mancavo da undici anni, è sempre bello ritornare”.

In rosanero ha fatto il salto di qualità ed è approdato alla Juventus.

“Non dimentico le altre piazze, ma Palermo mi ha fatto fare il salto di qualità. Provo un affetto immenso per questa piazza. Quando torno sto sempre bene, mi torna il sorriso”.

Le faccio un nome: Rino Foschi.

“Un grande. Lui e Zamparini mi hanno voluto, sono stati molto importanti. Rino mi diceva ‘sei un mio giocatore, devi venire con me’, non mollava, è un leone. E alla fine sono andato al Palermo e ho conosciuto una realtà che ancora oggi mi porto nel cuore”.

Quella coppia gol con Miccoli…

“È stato il giocatore più forte con cui abbia giocato. Per più del cinquanta percento dei gol che abbiamo fatto, il pallone è passato tra me e lui. Giocare con Fabrizio è stato un onore”

Tocco un tasto dolente: l’assenza di Miccoli all’inaugurazione del centro sportivo del Palermo, per motivi personali.

“Peccato, ma non mancherà occasione. Magari torneremo insieme”.

Dopo Palermo lei è approdato alla Juventus.

“Per un calciatore arrivare in una società come la Juventus è il massimo. Cambia la mentalità, c’è più pressione. Più tutto. Quella è un’esperienza che auguro a tutti i calciatori di fare. Potrò raccontare ai miei nipoti di aver giocato con grandi campioni come Del Piero e di aver contribuito allo Scudetto”.

Oggi la Juve vive risultati altalenanti.

“È normale. Quando cambi un po’ poi devi adattarti. Anche l’Inter dopo aver vinto tutto ha vissuto un periodo altalenante. Però il futuro fa ben sperare: la Juve sta facendo una grande programmazione”.

Il Palermo prova ad andare in A attraverso i playoff nonostante qualche difficoltà e l’esonero di Corini.

“Per una squadra come il Palermo tutti gli anni devono essere quelli giusti. Sono andato allo stadio, ho conosciuto i ragazzi. Bisogna provarci. Qualche tifoso mi ha detto che ai playoff siamo sfigati, ma il passato non conta. E quest’anno è un’altra storia”.

Oggi fa parte del vino dei campioni, insieme a Ronaldinho, Roberto Carlos e tante altre stelle.

“Un progetto nato grazie a Fabio Cordella. Erano tre, oggi siamo diciotto: la squadra e le riserve (sorride, ndr). È un bel progetto”.

E Amauri cosa vuol fare da grande?

“Ho un’azienda di vino negli Stati Uniti, mi occupo proprio del vino dei campioni. Una bella sfida. Per quanto riguarda il calcio, io sono uscito. Mi godo quello che ho fatto. E oggi c’è mio figlio che vedo molto concentrato sul calcio. E chissà che non continui la storia di un Amauri nel Palermo”.

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