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Cosenza-Venezia, il derby di Zaccheroni: “Due tecnici di B mi intrigano. Ringrazio Zamparini ma era assente e si faceva condizionare”

Il coach ex Venezia: "Zamparini mi diede una grande chance, perché riuscii a ottenere il patentino di allenatore. Lo ringrazio ancora oggi, poi è chiaro che mi ha anche tolto qualcosa, visto che mi ha esonerato due volte"

Mediagol97

Alberto Zaccheroni si racconta.

Il coach ex Milan, Inter e Juventus, che vanta assieme a Giuseppe Pillon il record di tre promozioni consecutive dalla Serie D alla Serie B (due conseguite con il Baracca Lugo e una con il Venezia), è stato intervistato da Il Corriere del Veneto. Nel corso del proprio intervento, l'ex commissario tecnico del Giappone, che tra le proprie esperienze in carriera vanta anche le panchine proprio dei lagunari e del Cosenza (che si affronteranno nel prossimo turno del torneo cadetto domani), ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito a queste due avventure e non solo.

Alberto Zaccheroni, è all'estero?

"Sono a Barcellona. Ho visto Barcellona-Inter, mi piace girare il mondo".

Domani c'è Cosenza­-Venezia. Segue ancora la Serie B?

"La guardo poco, ma sui risultati sono informatissimo. E le squadre che ho allenato le seguo ancora con grande interesse. E vorrei aggiungere una cosa".

Prego.

"Prima o poi andrò a vedere dal vivo qualche allenatore che mi dicono prometta molto bene".

Si riferisce a Dionisi?

"Mi riferisco a Paolo Zanetti, che ad Ascoli sta facendo meraviglie. Voglio capire come li ottiene i risultati".

Anche Dionisi sta facendo molto bene.

"Mi riferisce spesso il mio amico Paolo Poggi, che sento a distanza di tanti anni".

Poggi un suo prodotto puro, non crede?

"È stato mio giocatore tanti anni, prima a Venezia e poi a Udine. Il tridente formato da Poggi, Bierhoff e Amoroso all'Udinese è stato il più forte che ho allenato".

Altri talenti guidati a Venezia?

"Civeriati. Se fosse rimasto anziché andare via avrebbe avuto una carriera diversa".

Che cosa le dice Poggi di Tacopina?

"Che ha tanto entusiasmo e che ha fatto tanto per Venezia. A questa piazza sono legatissimo, è stato un capitolo fondamentale della mia carriera, come lo fu Cosenza".

Lei passò sotto le forche caudine di Zamparini.

"Mi diede una grande chance, perché riuscii a ottenere il patentino di allenatore. Lo ringrazio ancora oggi, poi è chiaro che mi ha anche tolto qualcosa, visto che mi ha esonerato due volte. I motivi? Secondo me gli riferivano male quello che succedeva. Lui era spesso assente, io poi venivo dal Baracca Lugo, a quel tempo non ero nessuno".

Chi riferiva e che cosa riferiva?

"Al tempo c'era Ricky Sogliano. Non era questione di sostanza, magari era questione di forma. Si calcava la mano su alcuni aspetti, poi c'erano giornalisti che dicevano che non potevamo giocare a zona e che avremmo perso troppi punti. Il presidente leggeva e si faceva condizionare".

Come ottenne quella promozione?

"Puntando su sei giovani dalla C. Valorizzare giovani e puntare su forze fresche alla fine paga sempre, basta aspettare".

Perfetta media Zamparini, non crede?

"Sì, ma a Venezia riportai la Serie B che mancava da 24 anni. Credo che quell'impresa rimarrà a lungo nella storia. Ma non è stata la migliore".

Anche a Cosenza ne fece una. Partire da ­-9 e salvarsi.

"Quella zavorra in classifica era difficile da scrollarsi di dosso. Ma riuscimmo a salvarci con 13 punti alla fine di gennaio. Penso sia un record e alla fine stavamo per entrare in lotta per la Serie A".

Possiamo dire che a Cosenza fu il campionato più difficile della sua vita da allenatore?

"Senza alcun dubbio sì".

Lei ha girato il mondo. Giappone, Cina, Emirati Arabi. Che cosa le è rimasto?

"Ho preso il massimo da tutte quelle esperienze, che mi hanno completato come persona e come allenatore. L'Asia mi ha dato tanto, sono felice di aver fatto quelle esperienze".