Parla Vincenzo Plescia.
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Vibonese-Palermo, Plescia: “Domenica sogno un gol, ma faccio una promessa ai tifosi rosanero”
Le parole di Vincenzo Plescia in vista di Vibonese-Palermo
Vibonese-Palermo sarà una gara speciale per il nuovo bomber rossoblù, già a segno diverse volte in campionato. Palermitano di Villafrati, cresciuto nel settore giovanile rosanero, il 22enne attaccante in prestito dal Renate, ha tatuato il rosanero nel cuore ma domenica sogna un gol proprio contro la squadra di Boscaglia: "Per la prima volta giocherò contro il Palermo, la squadra dove sono cresciuto non vedo l’ora. Spero di divertirmi e se dovessi segnare ovviamente non esulterei. Mio padre mi ha trasmesso la passione per il pallone i miei primi calci, a 4 anni, li ho tirati al Ribolla di Schillaci, poi al Calcio Sicilia. A soli 8 anni ero già nel Palermo. Dai Pulcini alla Primavera, ho fatto tutta la trafila con i rosanero. Ho vissuto la mia infanzia a Villafrati e a 14 anni mi sono trasferito a Palermo, vivevo in convitto, al mattino andavo a scuola e ogni pomeriggio mi allenavo e studiavo", ha spiegato il classe '98 ai microfoni de 'La Repubblica'.
Con la Primavera del Palermo Plescia sfiorò la vittoria della Viareggio Cup: "Battemmo l’Inter in semifinale, ma in finale perdemmo contro la Juventus di Grosso. Ho passato 10 anni bellissimi e porto nel cuore tutti gli allenatori che ho avuto e mi hanno fatto crescere, da Bosi a Tumminia, fino a Scurto che ritengo straordinario. E non posso non citare con emozione il compianto mister Pecoraro. «Con Ambro e Marson abbiamo condiviso assieme gli anni al Palermo e siamo amici. Poi ci sono anche Prezzabile e Tumbarello. La nostra è una squadra molto giovane, ci divertiamo e abbiamo creato un bellissimo gruppo. Merito del mister e della società. Stiamo bene sia fisicamente che mentalmente e il pareggio conquistato a Bari lo dimostra".
Sei reti realizzate in 12 partite, con lo scettro di miglior marcatore siciliano del campionato di Serie C-Girone C: "Palermo è casa mia, sono cresciuto nel Palermo ammirando le gesta di Cavani, che assieme a Mandzukic è il calciatore a cui mi ispiro. Anche se sotto il profilo della mentalità il mio modello è Cristiano Ronaldo. Se sono qui devo tutto ai miei genitori, Francesco e Francesca, con mia mamma che sta diventando più calciofila di mio padre ultimamente. Le mie sorelline mi seguono sempre e la mia fidanzata Sofia è la mia prima fan. Sono tutti palermitani doc, ma domenica faranno il tifo per me. Tutti tranne mio suocero che mi ha augurato di segnare 2, 3 o 4 gol, purché il Palermo ne faccia sempre uno in più".
Chiosa finale sul futuro: "Ho sempre sognato in grande, bisogna puntare alla luna e mal che vada si arriva tra le stelle. Tra un paio d’anni spero di raggiungere la serie A e magari difendere i colori della mia città in uno stadio gremito e con la mia famiglia sugli spalti".
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