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Vecchio Palermo, sospensione revocata al legale dei Tuttolomondo: aveva l’obbligo di presentarsi alla polizia

Revocate le misure cautelari nei confronti dell’avvocato Antonio Atria

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Sono state revocate le misure cautelari nei confronti dell’avvocato Antonio Atria, coinvolto nell’inchiesta sul crac del Vecchio Palermo.

Accusato di avere avallato l’ennesimo presunto imbroglio dei fratelli Tuttolomondo - arrestati lo scorso 4 novembre a seguito dell'indagine svolta sul fallimento dell'U.S Città di Palermo (LEGGI LA NOTIZIA COMPLETA) -, uno dei legali Walter e Salvatore - accusati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego di denaro, falso e ostacolo alle funzioni della Commissione di vigilanza sulle società di calcio (Covisoc) della Figc - a cui era stata disposta la misura dell’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria e alla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese, uffici direttivi di persone giuridiche o professioni per la durata di un anno, è tornato di nuovo a svolgere il suo lavoro, grazie ad un doppio provvedimento del gip e del tribunale del riesame

PALERMO, ITALY - JUNE 07: (L-R) Roberto Bergamo, US Citta' di Palermo CEO, Salvatore Tuttolomondo, Arkus CFO, Pasquale Marino, Fabrizio Lucchesi, General Manager of US Citta' di Palermo and Walter Tuttolomondo, Walter Tuttolomondo, Arkus Network President, pose during the presentation of Marino as new Head Coach of US Citta' di Palermo at Renzo Barbera Stadium on June 07, 2019 in Palermo, Italy. (Photo by Getty Images/Getty Images)

«Il coinvolgimento di Atria nella vicenda - scrive adesso il gip Lorenzo Jannelli -, può essere compatibile con quello del legale della società US Città di Palermo, prima (fino al 09 ottobre 2019), e, poi, della Sporting Network S.r.l. e Palermo Football Club S.p.A. Nel corso dell'interrogatorio ed in seno alla propria memoria - si legge  nel provvedimento di revoca della misura -, il quadro indiziario a suo carico appare complessivamente indebolito e risulta oggi privo del necessario grado di certezza preordinato al mantenimento della residua misura. Atria ha contestato l'appartenenza soggettiva delle condotte desumibili dalle intercettazioni - continua il giudice -, ed ha sostenuto che il contributo fornito al Tuttolomondo rientrava all'interno di un mandato difensivo attribuitogli da Bergamo, amministratore formale dell'US Città di Palermo, dietro sostanziale indicazione del medesimo Tuttolomondo, volto a contrastare, tra le altre cose, i rilievi che avevano portato in ambito fallimentare al rigetto della richiesta di con cordato preventivo del 21 agosto 2019 ed alla successiva dichiarazione di fallimento del 18 ottobre 2019», si legge nelle parole riportate dall'odierna edizione del Giornale di Sicilia.