Il match di qualificazione a Russia 2018 tra Australia e Arabia Saudita ha catturato l'attenzione del mondo intero per quanto accaduto durante il minuto di silenzio per le due vittime australiane degli attentati di Londra. I giocatori della squadra ospite hanno tenuto uno strano comportamento durante il minuto di silenzio che ha scandalizzato l'opinione pubblica internazionale.
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Van Bommel e il CT difendono l’Arabia Saudita: “Immagini manipolate. Nella loro cultura il minuto di silenzio è insolito”
La nazionale saudita non ha rispettato il minuto di silenzio per le vittime dell'attentato di Londra. Van Marwijk e il suo assistente Van Bommel hanno difeso il comportamento della squadra adducendo problemi di comunicazione.
A difesa dei suoi si è espresso il commissario tecnico Bert Van Marwijk, già vicecampione del mondo con l'Olanda. "Il minuto di silenzio è stato mal comunicato - ha spiegato al sito di Algemeen Dablad -. Un giorno prima della partita c'è stato un ampio briefing sulla scaletta e non v'è stata alcuna menzione circa il minuto di silenzio. Fino a poco prima della gara non ci è stato detto nulla al riguardo. Inoltre i sauditi hanno poco chiaro come ci si comporta nei minuti di silenzio, è una cosa insolita per loro. Naturalmente hanno grande rispetto per le vittime, ma li dimostrano con preghiere e carità. Come staff tecnico non ho potuto fare nulla, solo quando l'arbitro ha fischiato abbiamo potuto fare qualcosa".
Sotto accusa anche i componenti dello staff tecnico saudita che secondo qualcuno si sarebbero seduti in panchina piuttosto che rispettare il minuto di silenzio. A rispondere a queste accuse ci ha pensato Mark Van Bommel, ex centrocampista del Milan, oggi assistente di Van Marwijk. "Le immagini sono state manipolate, lo staff tecnico non ha deciso di sedersi - ha dichiarato a Radio 538 -. Era una situazione molto strana, ci hanno informato a brevissimo termine della cosa e i giocatori l'hanno saputo all'ultimo istante. Così hanno agito a modo loro, nel loro modo di pensare, restando dove si trovavano, in silenzio e pregando. Che i sauditi abbiano visto un significato politico a questo minuto di silenzio? Beh, in Yemen o in Iraq ci sono tantissimi attacchi per cui non si fa un minuto di silenzio, questa potrebbe essere una possibile spiegazione".
Ongelooflijk dat wij ons moeten verantwoorden na manipulatie van de beelden. Zie foto... technische staf stond gewoon bij minuut stilte pic.twitter.com/4BB60lbFNE
— Mark van Bommel (@MarkvanBommel6) 8 giugno 2017
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