"Palermo? Non è stato sempre facile, a volte ho anche sofferto".
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Troja: “Sconfitta a Teramo deludente, ho visto squadra senz’anima. Mirri-Sagramola-Boscaglia? Rispondo così”
Le parole dell'ex gloria rosanero, Gaetano Troja
Lo ha detto Gaetano Troja, detto Tanino. L'ex gloria rosanero, intervenuto ai microfoni del 'Giornale di Sicilia', è tornato a raccontarsi e a raccontare i tratti più belli della sua carriera a Palermo, anche se il rapporto con il popolo rosa non fu non sempre felice: "Mi rimproveravano di mangiare troppo E mi faceva stare male. Non era vero. Dicevano che mangiavo pane con la milza, quarume, frittola, cose che non mi piacciono per niente. Semmai vado matto per la pasta con i ricci. Ovviamente queste critiche arrivavano sempre dopo una sconfitta. Un tormentone. E dicevano che frequentavo i night, che mi piaceva la bella vita. Insomma, non è stato facile. Così quando cominciarono a girare queste voci chiesi alla società di farmi alloggiare allo stadio che aveva le camere per i più giovani. Così potevo essere controllato".
Si potrebbero snocciolare numeri a mai finire per raccontare Troja, ma basta anche solo ricordare i suoi innumerevoli gol: "Di testa ero fortissimo, sono alto 1.84 ma la mia forza erano i muscoli dorsali e addominali, restavo fermo in aria. Inutile dire che il gol più importante è stato quello contro il Cagliari che vinse lo scudetto, ma il più bello l'ho fatto al Genoa con una rovesciata in acrobazia. Dove mi piazzerei in una ipotetica classifica di attaccanti rosanero? Non so, ma credo di essere l'attaccante nato a Palermo che ha fatto meglio con la maglia rosa. A me sono piaciuti tanto Gianni De Rosa e Vito Chi menti, ma il più forte è stato certamente Luca Toni".
Chiosa finale sul nuovo Palermo targato Hera Hora: "Il rosa è il colore della mia vita, quando vedo quelle maglie mi emoziono ancora. Mi vengono i brividi. Il Palermo mi ha dato tutto. Mi ha fatto male questa sconfitta di Teramo. Stimo molto Mirri e Sagramola, Boscaglia è un bravo tecnico e spero che questa squadra cresca, perché domenica ho visto in campo un gruppo di calciatori senz'anima e senza idee, come un cantiere aperto".
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