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Suarez: “Inter, involuzione netta già prima del lockdown. Conte? Il problema è uno solo”

Le dichiarazioni di Luisito Suarez sulla stagione nerazzurra

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"Non è normale questa situazione".

Parola di Luisito Suarez. Protagonista e colonna portante della Grande Inter di Herrera, il centrocampista spagnolo ha detto la sua sulle prestazioni altalenanti dei nerazzurri durante il corso di questa stagione. Ai microfoni di TMW, l'ex calciatore si è concentrato sull'analisi del momento post-Lockdown e sui risultati complessivi ottenuti dagli uomini di Antonio Conte“L’impressione adesso è che ora non si sappia da che parte girarsi. C’è stata un’involuzione netta e già prima dello stop era andata così così. Sono stati persi tanti punti per strada e credo che anche per i responsabili del club e per il tecnico sia difficile trovare la soluzione giusta al problema. Ci sono stati troppi alti e bassi - ha proseguito Suarez - .Magari questa parola non piacerà, ma premesso che la Juve era la favorita l’Inter quest’anno aveva il dovere di competere con la Juve fino alla fine e anche in queste gare doveva essere lì, più della Lazio. Ora sento dire che si pensa di cambiare tanto per l’anno prossimo ma questo non è positivo. Perchè agendo così poi ti devi andare tutto bene. Resta l’Europa League in cui sperare in un exploit”.

Un accenno al futuro, con particolare riferimento al tecnico, alla rosa e all'intera società: "Io dico che con questi discorsi  sull’allenatore si sta esagerando. Un tecnico non determina, sono i giocatori che vincono. Ho sempre sostenuto che l’allenatore non deve far danni, deve saper tenere il gruppo ma la differenza la fanno i giocatori di qualità. Bisogna chiedersi quale sia il valore della rosa. Vedo giocatori con poca personalità e mancanza di livello tecnico per puntare chiaramente molto in alto. Se le partite si mettono male devono essere i giocatori di livello a riprenderla in mano. Conte? Tutti pensavano che con il suo arrivo ci fossero le vittorie - ha continuato l'ex centrocampista - . Ma se non hai la squadra non vinci. Faccio un altro esempio: adesso al Milan manderanno via Pioli ma per vedere il valore del tecnico dico: lasciamo a Rangnick la stessa squadra di Pioli e poi vediamo". 

Chiosa finale su Christian Eriksen: “Situazione strana, in Inghilterra aveva giocato bene e anche in nazionale. Può essere legata ad una questione caratteriale, magari dovendosi esprimere nel ruolo di condottiero non riesce ad assolvere queste funzioni. Un conto è svolgere una parte normale, altro discorso è essere una guida in campo e fuori. Magari non è ancora abituato. E' una delusione fino a questo momento, ma in due mesi non si disimpara a giocare a calcio".